Emiliano faccia come De Luca e impugni la decisione del governo sul dimensionamento scolastico davanti alla Corte Costituzionale. È l’appello che il segretario generale del Sindacato nazionale autonomo dei lavoratori della scuola (Snals) della Puglia, Vito Masciale, rivolge al presidente della Regione Puglia a proposito delle nuove disposizioni previste dalla legge di bilancio che potrebbero portare alla chiusura di 40 scuole nella regione.
«Ancora una volta il Sud è il più colpito dalle scelte dell’esecutivo», afferma Masciale che si dice preoccupato «per il destino di circa 40 istituti scolastici pugliesi che, secondo i criteri stabiliti dall’art. 99 della Legge di Bilancio 2023, rischiano di perdere l’autonomia».
Gli Uffici scolastici regionali e provinciali, evidenzia lo Snals Puglia, «hanno iniziato a pubblicare i piani di dimensionamento scolastico per l’anno 2023-2024 e risulta evidente che le fusioni riguarderanno soprattutto il Mezzogiorno – sottolinea il sindacato -. Secondo le stime, la Puglia sarà tra le regioni più colpite, insieme, appunto, a Campania, Sicilia, Calabria, e Sardegna. Questi territori risentono, tra l’altro, anche di un pesante calo demografico. Anche se la norma avrà effetto principalmente a partire dal 2024/2025 – prosegue – già dal prossimo settembre molti istituti si troveranno a dover condividere il dirigente».
«Questo – spiega Masciale – avrà grosse ricadute occupazionali sul contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, che verrà calcolato sulla base di un coefficiente tra i 900 e i 1000 alunni. In questo momento il dialogo tra istituzioni e parti sociali è quanto mai determinante».