Un’etichetta 4.0, con QRcode e realtà aumentata: è così che attraverso il proprio smartphone, con un semplice gesto, il consumatore potrà scoprire l’origine dell’olio extravergine realmente pugliese, potrà sapere dove sono state raccolte le olive e quale il frantoio utilizzato per la molitura, quali sono le caratteristiche organolettiche e nutritive che rendono unico e autentico quel prodotto.
Sono gli obiettivi del progetto “Certo” finanziato dal Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020 Puglia e realizzato da Cia Agricoltori italiani Puglia con Università del Salento, Istituto agronomico mediterraneo Ciheam di Bari, Legacoop Puglia, Op Oliveti Terra di Bari, Associazione produttori olivicoli Lecce, Associazione provinciale olivicoltori di Foggia, Società cooperativa produttori olivi Bitonto e Certificazioni e oleificio cooperativo Terra di Olivi.
I risultati del progetto sono stati presentati a Lecce.
L’obiettivo di “Certo” è offrire certezze contro il fenomeno della contraffazione alimentare; fare un decisivo passo in avanti sulla certificazione e la caratterizzazione geografica degli oli extravergine del Salento e della Puglia, dotare i produttori di Evo di strumenti e di un sistema in grado di “far valere” tutto il valore aggiunto di un prodotto tra i migliori al mondo per gusto e salubrità. I primi risultati sono molto incoraggianti. La definizione della mappatura degli olii salentini e pugliesi è in fase avanzata. Gli esami compiuti con metodologie innovative confermano una straordinaria biodiversità degli EVO pugliesi, la loro unicità.
Con il supporto dei frantoi e delle organizzazioni dei produttori partner del progetto, verrà definito un database rappresentativo della produzione olivicola regionale, con una mappatura dei profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle Dop pugliesi.