«Ricordare secondo la verità storica, e non secondo le distorsioni di chi vuole riscrivere la storia cambiandone il significato è già un atto di grande importanza. Il Giorno della Memoria è il momento in cui ricordiamo episodi che hanno contribuito a creare la nostra “resistenza”, parola su cui sono fondate la Costituzione e la Repubblica italiane e intorno al quale è stata costruita l’Unione europea». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante l’evento “Fascismo e discriminazioni di genere” che ha preso il via questa mattina nella sede del Consiglio regionale pugliese.
Una giornata all’insegna del ricordo e dell’approfondimento sul valore della memoria attraverso l’arte, organizzata da Regione Puglia, Osservatorio regionale sui neofascismi e Teatro pubblico pugliese in collaborazione con la Teca del Mediterraneo del Consiglio regionale. Ha partecipato una delegazione dell’I.T.E. Vito Vittorio Lenoci di Bari, guidata dal preside professor Gaetano Dabbicco, numerosi ospiti, artisti e attivisti hanno focalizzato l’attenzione sulle discriminazioni di genere e su quanto accaduto alle vittime del genocidio nazista e fascista sacrificate per l’appartenenza a un genere e per il differente orientamento sessuale. Il dibattito è stato accompagnato da racconti, testimonianze, musica, video ed ha coinvolto i duecento studenti presenti.
Emiliano ha ricordato l’impegno della Regione a tenere viva la memoria, anche attraverso l’accordo siglato con l’associazione Treno della Memoria. «Abbiamo costituito un Osservatorio regionale sui neofascismi, presieduto da Antonella Morga. Abbiamo persino pubblicato una guida turistica dei luoghi dell’antifascismo in Puglia, in cui sono avvenuti gli avvenimenti più significativi, promuovendone la conoscenza. Grazie all’impegno del maestro Lotoro stiamo progettando la costruzione di una cittadella concentrazionaria, per preservare il patrimonio della musica scritta dagli internati nei campi di concentramento per il perfido meccanismo di renderli allietatori dei loro carnefici. Stiamo dando gli strumenti affinché non si dimentichi e si impari dagli errori e dagli orrori del passato», ha detto il presidente della Regione. «Purtroppo – ha concluso – la cultura autoritaria e nazifascista è ancora radicata nella nostra società. Ritroviamo ideologie neofasciste in alcuni movimenti che cavalcano paure e ansie delle fasce più deboli culturalmente, socialmente ed economicamente».
Di «una Puglia antifascista, in un’Italia che è antifascista per Costituzione» ha parlato Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale pugliese.
Questa mattina i presenti all’incontro hanno ascoltato la testimonianza di Lucy Salani, attivista sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. «Parole potenti che ci consegnano il dolore di ferite incancellabili, ferite che si sommano alle altre solo per il fatto di avere un’identità di genere diversa. Vedere e sapere, allora, è fondamentale per mantenere vivo il ricordo affinché queste tragedie non si ripetano», ha concluso Capone.