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Usa, carte segrete anche da Pence: si complica attacco repubblicani a Biden

(Adnkronos) - Il ritrovamento di carte segrete anche a casa dell'ex vice presidente Mike Pence rischia di rendere più difficile l'attacco dei repubblicani al presidente Joe Biden per le decine di documenti classificati, risalenti ai suoi mandati di vice di Barack Obama, trovati in suo possesso. In particolare a complicare le cose, la similarità della…

(Adnkronos) – Il ritrovamento di carte segrete anche a casa dell’ex vice presidente Mike Pence rischia di rendere più difficile l’attacco dei repubblicani al presidente Joe Biden per le decine di documenti classificati, risalenti ai suoi mandati di vice di Barack Obama, trovati in suo possesso. In particolare a complicare le cose, la similarità della gestione della vicenda da parte di Biden e Pence.  

Entrambi infatti hanno scoperto per propria iniziativa le carte ed allertato il dipartimento di Giustizia immediatamente dopo il ritrovamento, in netto contrasto con la lunga battaglia legale portata avanti da Donald Trump nel tentativo di non consegnare i documenti classificati che lui riteneva di poter legittimamente conservare.  

“Non so bene come sia successo, dobbiamo andare in fondo alla vicenda”, ha detto Lindsey Graham, aggiungendo poi di “non credere minimamente che Mike Pence abbia intenzionalmente compromesso la sicurezza nazionale”. “Così quello che era diventato un problema politico per i repubblicani ora è un problema di sicurezza nazionale”, ha aggiunto il senatore repubblicano.  

La vicenda è comunque un enorme imbarazzo per l’ex vice presidente che nei giorni scorsi aveva avuto parole dure nei confronti di Biden, affermando che lui non aveva nessun documento classificato. Invece avvocati specializzati in questo tipo di casi, incaricati da lui, lo scorso 16 gennaio hanno identificato “un piccolo numero di documenti che potrebbero contenere informazioni riservate o classificate”.  

Il 18 gennaio sono stati avvisati gli Archivi Nazionali ed il 19 – mentre il repubblicano ultra conservatore ed antiaborto era a Washington per partecipare alla Marcia per la Vita – nella sua casa dell’Indiana sono stati invitati gli agenti dell’Fbi che hanno prelevato gli scatoloni.  

Il portavoce di Pence, Greg Jacob, spiega che questo piccolo gruppo di documenti classificati sono stati “per errore inseriti negli scatoloni e trasferiti nella casa dell’ex vice presidente alla fine dell’amministrazione”. Ed assicura che Pence “era completamente all’oscuro dell’esistenza di documenti riservati o classificati nella sua abitazione”.  

E se i democratici, sempre più preoccupati per l’allargarsi dello scandalo, e delle inchieste del procuratore speciale e del Congresso, sulla vicenda delle carte segrete di Biden, ora possono tirare un sospiro di sollievo, il ritrovamento dei documenti segreti a casa del suo ex vice è anche una buona notizia per Trump.  

L’ex presidente potrà cercare di sfruttare a suo vantaggio la situazione imbarazzante in cui si trova Pence, da lui accusato di slealtà per non aver bloccato la seduta di ratifica di dell’elezione di Joe Biden contro la quale Trump allora scatenò l’assalto al Congresso. Senza contare le dichiarazioni sulla necessità di trovare un nuovo candidato alla Casa Bianca per il 2024 che continua a fare Pence, lui stesso considerato uno dei possibili sfidanti del tycoon nella corsa delle primarie Gop.  

 

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