Continuano le attività del “Laboratorio teatrale urbano”, il progetto che punta a lavorare negli istituti penitenziari mettendo al centro l’arte e la cultura, con l’obiettivo di favorire il riscatto sociale dei detenuti e avviare percorsi di reinserito sociale. Da domani e sino al prossimo primo marzo si svolgeranno, all’interno del carcere di Bari, cinque incontri dal titolo “Il teatro che ripara. Il teatro che è riparo”. Questo laboratorio, inteso come formazione e accompagnamento alla pratica e alla visione del teatro, sarà curato da Damiano Nirchio dell’associazione culturale Senza Piume, in collaborazione con la cooperativa Crisi.
Il progetto proporrà due percorsi autonomi di avvicinamento ai temi del teatro e sarà rivolto a un massimo di dieci partecipanti per la “media sicurezza”: cinque incontri per gruppo, della durata di due ore ciascuno, per avvicinarsi e praticare la scrittura teatrale a partire dai suoi temi portanti e dalla propria storia personale. Saranno inoltre realizzati brevi testi che i partecipanti potranno condividere in una lettura, di cui saranno anche animatori, rivolta agli altri ospiti dell’istituto penitenziario, al personale e a ospiti selezionati su invito.