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«In 70 dormono per strada a Lecce»: l’appello a vescovo e imam

Offrire un alloggio notturno in questo periodo caratterizzato dal freddo allieterebbe certamente gli animi delle persone senzatetto. «Aprite anche di notte le moschee e la cattedrale alle 70 persone leccesi che vivono per strada». Questo l’appello immediato e tempestivo che nelle scorse ore è stato rivolto al vescovo metropolita di Lecce, Michele Seccia, e ai…

Offrire un alloggio notturno in questo periodo caratterizzato dal freddo allieterebbe certamente gli animi delle persone senzatetto. «Aprite anche di notte le moschee e la cattedrale alle 70 persone leccesi che vivono per strada». Questo l’appello immediato e tempestivo che nelle scorse ore è stato rivolto al vescovo metropolita di Lecce, Michele Seccia, e ai due imam presenti in città, da parte del presidente dell’associazione del Pronto soccorso dei poveri della città barocca, Tommaso Prima. Secondo le previsioni meteo, in queste ore, Lecce e il Salento saranno attraversate da temperature climatiche che tenderebbero ad abbassarsi notevolmente.

Il Pronto soccorso dei poveri è operativo da diversi anni sul territorio cittadino e ogni giorno si impegna a prestare soccorso e tanto supporto alle persone senza fissa dimora. Per l’associazione sarebbe veramente un grande traguardo se i destinatari dell’appello accogliessero la richiesta di ospitalità di chi dorme per strada e che, purtroppo, potrebbero seriamente rischiare la vita rimanendo senza un tetto sopra la testa.

Intanto, qualcosa già inizia a muoversi poiché Radwan El Khiat, uno dei due imam presenti a Lecce, (nonché presidente dell’associazione culturale islamica Al Tawba, con relativa moschea in città in via Formoso Lubello), ha espresso la sua disponibilità ad aprire questi locali, non solo ai senzatetto musulmani, ma anche alle persone di fede cristiana che vivono per strada (che secondo una stima effettuata dal presidente Prima), dovrebbero essere una trentina (tra uomini e donne).

Per far fronte a questo disagio, i volontari del Pronto soccorso dei poveri sono pronti anche a mettersi a disposizione durante la notte per distribuire a queste persone segnate dalla povertà teli antigelo (donati lo scorso anno dalla Protezione civile di Surbo), bibite calde e cibo. «Siamo pronti ad accogliere la proposta che ci è stata avanzata dall’associazione leccese. Sin da subito abbiamo manifestato la nostra intenzione di aiutare il prossimo. Secondo le normative legislative che riguardano il tema dell’accoglienza, bisognerà capire se sarà possibile procedere verso questa direzione»; precisa l’imam Radwanw El Khiat. Mentre si attende il riscontro da parte della curia, ancora una volta Tommaso Prima ha ribadito che favorire l’accoglienza in una stagione invernale come quella che si sta vivendo durante queste giornate, è necessario perché chi non ha casa deve essere ancora di più protetto e accolto in una città, come Lecce, dove ancora troppe persone non hanno un tetto dove passare la notte.

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