Niente più posti auto. Tra l’Umbertino e Madonnella, per i residenti, trovare un parcheggio è diventato una vera e propria via crucis. «E ora – si sfoga un residente del rione all’Edicola del Sud – arrivano pure gli stalli del bike sharing: non sappiamo più dove andare a parcheggiare».
Dall’inizio della scorsa settimana, gli operai del Comune hanno iniziato a disegnare sull’asfalto gli stalli del bike sharing, il servizio che Palazzo di Città ha deciso, col nuovo anno, di implementare. Centinaia i nuovi stalli che ospiteranno le biciclette, sia elettriche che muscolari, ma in un rione particolare della città la novità non è stata ben accolta. Si tratta di Madonnella e di quella parte, a cavallo con Murat, che è conosciuta anche come Umbertino. Qui, infatti, già da molti anni, e cioè da quando il rione ha assunto le fattezze di quartiere predisposto al “food and beverage”, parcheggiare è diventata una vera odissea per i residenti. «Il progetto della mobilità urbana sostenibile – commenta ironicamente un abitante del rione, e che queste strade le conosce molto bene – è magnifico, nuovo e inedito: ma mangiamoci pure qualche altro inutile posto auto per i residenti». Stando a quanto denunciato dai cittadini, non è il progetto del bike sharing che preoccupa di più, ma l’assenza di un piano della mobilità coerente con le esigenze del quartiere. «Qui – continua il residente – impieghiamo anche un’ora o un’ora e un quarto per riuscire a parcheggiare. E il gioco si fa ancora più duro quando, per necessità personali, si fa ritorno a casa nei giorni e nelle ore di picco della movida. Lì è meglio abbandonare qualsiasi speranza».
Chi se lo può permettere, in questa – larga – fetta di città, per aggirare il problema, affitta box privati. Che, non di rado, rappresentano una spesa non proprio leggera per le famiglie. Altri, invece, sono costretti a girare e girare per trovare parcheggio. Con tanto di emissioni di anidride carbonica. «La soluzione migliore per noi che viviamo il rione – prosegue il residente di Madonnella – sarebbe certamente quello di istituire una Zona a traffico limitato, riservata ai residenti e ai turisti. Per ora, però, piangiamo scelte poco oculate che continuano a danneggiarci».