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La Puglia è partner del progetto Resist: «Nuove soluzioni contro i cambiamenti climatici»

«Una grande opportunità per la nostra regione per sperimentare nuove soluzioni di supporto all’attivazione di processi decisionali che riducano i rischi associati agli eventi estremi e alle emergenze climatiche, in particolare nelle aree turistiche costiere interessate negli ultimi anni da queste emergenze. Lavorando in sinergia con la Protezione civile regionale, e con il supporto dell’altro…

«Una grande opportunità per la nostra regione per sperimentare nuove soluzioni di supporto all’attivazione di processi decisionali che riducano i rischi associati agli eventi estremi e alle emergenze climatiche, in particolare nelle aree turistiche costiere interessate negli ultimi anni da queste emergenze. Lavorando in sinergia con la Protezione civile regionale, e con il supporto dell’altro partner pugliese Tecnopolis, testeremo le soluzioni con il coinvolgimento di cittadini e turisti». Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo, Economia della cultura e Valorizzazione territoriale, commenta così l’adesione della Regione Puglia, insieme alla Protezione civile regionale, al progetto Resist.

Nei giorni scorsi, a Coimbra, in Portogallo, si è tenuto l’incontro dei rappresentanti di 56 partner provenienti dall’Unione europea del progetto che ha l’obiettivo di rispondere alle sfide legate al clima di otto aree vulnerabili europee attraverso misure efficaci di resilienza e supporto, quali strutture adeguate per l’apprendimento reciproco, il trasferimento di soluzioni innovative e lo scambio di buone pratiche, da parte di altre quattro regioni con caratteristiche biofisiche simili che si sono distinte per la loro risposta ai cambiamenti climatici, con un approccio sostenibile e orientato al mercato: la Finlandia sudoccidentale lavorerà con la Normandia (Francia), la Macedonia orientale e la Tracia (Grecia); la Danimarca centrale, invece, con Blekinge (Svezia) e Zemgale (Lettonia); la Catalogna con Puglia e Baixo Alentejo (Portogallo); mentre Portogallo centrale con Vesteralen (Norvegia) ed Extremadura (Spagna).

Il progetto, finanziato dall’Unione europea e coordinato da Sintef, uno dei maggiori istituti di ricerca indipendenti in Europa nel campo di biotecnologie, energie rinnovabili e tutela dell’ambiente, avrà una durata di cinque anni e un budget totale di 26,6 milioni di euro.

«Resist si basa sulle sfide reali e sui bisogni specifici delle aree coinvolte – spiega Vilija Balionyte-Merle, Senior business developer presso Sintef e Project coordinator -. Le aree pilota apriranno la strada a una transizione di successo per le regioni gemellate che, grazie alle tecnologie Graphical digital twin, potranno fornire tutte le informazioni utili al monitoraggio e all’adozione di soluzioni efficaci da parte delle istituzioni».

Tanti i focus che i partner si troveranno ad affrontare, dall’innalzamento del livello del mare e la gestione delle risorse idriche per le regioni del nord Europa allo sfruttamento sostenibile del suolo e la biocircolarità dei rifiuti organici per i partner meridionali. In particolare, Regione Puglia lavorerà con la Catalogna, per sperimentare alcune soluzioni innovative che contrastino siccità, ondate di caldo anomalo e incendi.

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