(Adnkronos) – L’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera, Josep Borrell, ha dichiarato che l’aiuto all’Ucraina da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri è vicino ai 50 miliardi di euro, il che rende l’Europa il principale sostenitore di Kiev nella guerra contro la Russia. “È un onore per l’Europa aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione che sta subendo. Mi sono impegnato molto per renderlo possibile, costruendo consenso intorno a decisioni che hanno permesso all’Ucraina di resistere”, ha detto il capo della diplomazia europea in un dibattito alla sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Come detto da Borrell, la somma totale degli aiuti militari, finanziari e umanitari è vicina ai 50 miliardi di euro. “Questo ci pone al primo posto tra i Paesi per quantità di aiuti forniti all’Ucraina rispetto agli Stati Uniti”. In ogni caso, ha insistito sul fatto che questo aiuto “non è sufficiente” finché l’Ucraina continuerà a subire l’attacco sistematico dell’esercito russo, che ha accusato di voler distruggere il Paese vicino. “Dovremo sostenere l’Ucraina, e non solo militarmente. La porta dovrà essere aperta ai negoziati, ma per fare la pace ne servono due e per la guerra ne basta uno”.
IRAN – Borrell ha inoltre parlato dell’opportunità di tenere aperti i canali di comunicazione con l’Iran per ripristinare l’accordo sul nucleare, nonostante la spirale repressiva di Teheran contro le proteste filo-democratiche e le condanne a morte inflitte ai manifestanti. Il capo della diplomazia europea ha riconosciuto che la situazione interna in Iran rappresenta una “sfida difficile” e ha definito “inaccettabile” la repressione delle proteste e l’uso della pena capitale contro i manifestanti.
Nonostante ciò, Borrell ha indicato che “i canali di comunicazione sul trattato nucleare devono essere preservati. È una questione separata e devono essere compiuti tutti gli sforzi possibili per impedire all’Iran di disporre di un’arma nucleare. Non conosco un metodo migliore per farlo”. Borrell ha anche denunciato l’assistenza militare alla Russia, affermando che è qualcosa che il regime degli ayatollah continua a negare nei suoi contatti con l’Europa.