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Serate da ballo ma senza licenza: scattano i sigilli della polizia al locale

s Serate danzanti e spettacoli, ma senza autorizzazioni e licenze. C’è questo alla base del sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla procura della Repubblica di Taranto e notificato dai poliziotti della divisione amministrativa della questura ionica all’organizzatore e all’amministratore unico della società proprietaria di un noto locale di viale Jonio.Già nel 2014 lo stesso locale era…

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Serate danzanti e spettacoli, ma senza autorizzazioni e licenze. C’è questo alla base del sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla procura della Repubblica di Taranto e notificato dai poliziotti della divisione amministrativa della questura ionica all’organizzatore e all’amministratore unico della società proprietaria di un noto locale di viale Jonio.
Già nel 2014 lo stesso locale era finito nel mirino dell’autorità di pubblica sicurezza poiché sprovvisto delle certificazioni di agibilità. L’immobile di circa 1200 metri quadrati, che dispone di aree all’aperto e al chiuso, avrebbe ospitato tra gennaio e novembre 2022, diversi eventi e serate musicali al chiuso, senza licenza di pubblico spettacolo o agibilità. I controlli dei poliziotti hanno accertato che, nonostante nel mese di novembre scorso il locale avesse ottenuto i permessi per organizzare eventi solo nelle aree esterne, questi si sarebbero tenuti anche all’interno, così come testimoniato da materiale fotografico e locandine diffuse sui social, nonché dai video delle serate girati nei locali che corrisponderebbero a quelli della nota discoteca tarantina. Al decreto di sequestro convalidato dal giudice si affianca un procedimento penale in cui risultano indagati sia l’amministratore unico della società proprietaria del locale, sia l’organizzatore dei diversi eventi. Per loro si ipotizza l’accusa di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo. Il sequestro preventivo di urgenza si è reso necessario – spiegano fonti della questura – in quanto la disponibilità di aree esterne nel locale avrebbe potuto a lungo andare incentivare il reiterarsi dei presunti abusi, permettendo dall’esterno di spostarsi nelle aree interne prive di agibilità e, dunque, pericolose per la pubblica incolumità.

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