«Guida sicura: è questo il primo obiettivo per il 2023. Nell’estate 2022 abbiamo rivolto molta attenzione alla circolazione stradale e ci stiamo dedicando all’informazione tra i giovani, sottoscrivendo anche diversi protocolli con la prefettura. È necessario sollecitare grande prudenza di chi si pone alla guida». Antonio De Donno, procuratore della Repubblica di Brindisi, illustra il programma della magistratura inquirente brindisina per il nuovo anno. L’incolumità dei giovani è al primo posto. Una vera e propria emergenza, quella delle giovani vite spezzate sulle strade, che proprio nel Brindisino ha vissuto di recente pagine drammatiche, come quella dello scontro sulla strada per San Pietro Vernotico in cui hanno perso la vita quattro giovani. «Andremo nelle scuole, come già facciamo per diffondere la cultura della legalità insieme alle forze dell’ordine» dice il procuratore De Donno.
«Certo, la nostra attività in questo ambito non è strettamente investigativa, ma di promozione e sensibilizzazione perché ci rendiamo conto di quanto sia importante diffondere ai giovani i temi di una guida sicura per sottrarli alle stragi». Quanto al contrasto degli altri delitti, per De Donno «le tipologie di criminalità del territorio sono rimaste piuttosto statiche e stabili. È chiaro che il brindisino è caratterizzato dai traffici di stupefacenti e dal traffico transfrontaliero attraverso il mar Adriatico, che resta la principale attività. I reati predatori sono in riduzione rispetto allo scorso anno e rispetto al precedente, ma restano un numero elevato. Sono ridotte le rapine anche se abbiamo assistito ad alcuni episodi, anche violenti, così come le estorsioni, nella tipologia criminale riconducibile ai reati di tipo mafioso e su cui ha competenza la procura distrettuale antimafia di Lecce. Procura con cui abbiamo un buon rapporto di collaborazione e scambio di informazioni. Negli ultimi mesi, poi, si sono verificati episodi inquietanti di violenza efferata come l’omicidio del 19enne Paolo Stasi di Francavilla Fontana che non ci lascia tranquilli: sappiamo che ci sono frange giovanili non classificabili legate ad ambienti criminali e questo ci fa riflettere su una certa tipologia comportamentale». Un altro dato sul quale il procuratore si sofferma è quello dell’usura. «Non sono arrivate denunce e questo ci lascia perplessi perché è un dato sicuramente sottostimato rispetto alla realtà. I reati di violenza di genere manifestano numeri stabili, ma resta alta l’attenzione».