Due ragazzi sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura di Trani nell’ambito dell’inchiesta per omicidio stradale e lesioni gravissime sull’incidente che all’alba di domenica scorsa, sulla provinciale 1 fra Andria e Trani, ha provocato la morte di due giovani e il ferimento di altri sette.
I due indagati, dei quali uno guidava una delle tre auto coinvolte e l’altro si trovava all’interno (non risulta tra i feriti) sarebbero risultati positivi al drug test, effettuato dai medici subito dopo il ricovero. Oltre all’accusa penale, i due risponderebbero anche di violazione al codice della strada. Questa circostanza e il fatto che addosso ad uno dei feriti è stata trovata una pistola scacciacani, supporterebbero l’ipotesi relativa alla ricostruzione del terribile incidente, nel quale hanno perso la vita Alessio Beneloucif e Giuseppe Matera. Perderebbe di valore, a quando emerge, la prima ipotesi, che vedeva una delle tre auto fare un sorpasso azzardato sul rettilineo senza spartitraffico, tamponandone un’altra e scontrandosi frontalmente con la terza che proveniva dal senso opposto. Prende sempre più forma, invece, l’ipotesi legata ad una lite fra gruppi, cominciata al Fico di Bisceglie, la discoteca nella quale si trovavano sabato notte, e continuata lungo il viaggio in auto, in una sorta di sfida mortale. Un inseguimento fra auto, potenziata dall’assunzione di droga, nel quale vite innocenti sarebbero andate di mezzo. Sull’inchiesta la Procura di Trani mantiene il più stretto riserbo, affidandosi alle perizie, complesse e articolate, che i consulenti hanno appena cominciato. Gli accertamenti terranno in considerazione tutti gli elementi: non solo la colpa umana, ma anche la verifica di tutte le componenti esterne, come la segnaletica, che potrebbero eventualmente aver contribuito a causare il dramma.
Intanto migliorano le condizioni dei feriti, due dei quali sono stati già dimessi e sono tornati a casa. Le loro testimonianze, fra l’altro, sono ritenute particolarmente preziose per gli inquirenti. Anche coloro che non sono stati dimessi e hanno dovuto subire interventi chirurgici, sono fortunatamente considerati fuori pericolo.
