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Basilicata, stop alle prestazioni: il presidente Bardi cerca l’intesa per superare l’emergenza

Per le strutture accreditate lucane la chiusura non è protesta, ma insostenibilità economica. Questo è quanto ha ribadito l’Unità di Crisi Sanitaria che evidenzia come la sospensione delle prestazioni non è un ricatto, bensì una richiesta di aiuto. «Le risorse non sono soldi, sono prestazioni ai pazienti e lavoro agli operatori. Stiamo andando a sbattere…

Per le strutture accreditate lucane la chiusura non è protesta, ma insostenibilità economica. Questo è quanto ha ribadito l’Unità di Crisi Sanitaria che evidenzia come la sospensione delle prestazioni non è un ricatto, bensì una richiesta di aiuto. «Le risorse non sono soldi, sono prestazioni ai pazienti e lavoro agli operatori. Stiamo andando a sbattere contro un muro, ma come siamo arrivati a questo punto? La mancata programmazione delle “prestazioni” non è colpa delle strutture, pubbliche o private. La pianificazione delle cure e delle prestazioni non c’è mai stata, il problema non nasce oggi, viene da lontano». Adesso, però, il problema è arrivato all’emergenza ed è imperativo gestirla e risolverla. «È necessaria una sterzata per evitare la strage, buttarla in caciara politica causerà un colpo mortale per tutti. L’incendio divamperà senza più possibilità di controllarlo e spegnerlo», ha specificato ancora l’Unità di Crisi.

Il messaggio è stato recepito dal presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il quale si prepara all’incontro di domani con le aziende del privato accreditato, «rispetto alle quali ribadisco la massima apertura sia sul pregresso che su quanto già stanziato nel 2023. Ovviamente metteremo in campo ogni tipo di azione per tutelare i pazienti lucani e la tenuta del servizio sanitario regionale». Il governatore ha chiarito la sua intenzione di chiudere una fase di conflittualità che non fa bene ai pazienti, ai lavoratori e nemmeno alle imprese, oltre a evitare che quanto stiamo assistendo in questi giorni possa ripetersi in futuro. Intanto nei giorni del 26 e del 27 gennaio ci sarà l’anticipazione della bozza del nuovo piano sanitario, che sarà illustrata dal direttore generale di Agenas, Domenico Mantoan e che vedrà la convocazione di tutti i consiglieri regionali, i parlamentari lucani, i sindaci, gli stakeholders, le associazioni e le parti sociali interessate. Successivamente, si terrà una riunione ad hoc con i medici di medicina generale, per un approfondimento dedicato.

«Aggiungiamo un’altra tappa di confronto verso la definizione del nuovo piano sanitario regionale. Lo vogliamo costruire insieme, con Agenas e con i territori e tutte le forze territoriali che sono protagoniste del SSR. È un lavoro lungo che richiederà poi il contributo di idee e di proposte da parte di tutti», ha concluso Bardi.

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