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La “finta primavera” manda la natura in tilt in Puglia: cormorani triplicati e danni a pescatori e allevamenti

Natura in tilt a causa della “finta primavera” in Puglia: con il proliferare della fauna selvatica si registra una vera e propria invasione di cormorani, gli uccelli che si cibano di pesce, a causa della temperatura di 2,65 gradi superiore alla media storica e della tropicalizzazione del clima. Inevitabili le ripercussioni economiche per i pescatori…

Natura in tilt a causa della “finta primavera” in Puglia: con il proliferare della fauna selvatica si registra una vera e propria invasione di cormorani, gli uccelli che si cibano di pesce, a causa della temperatura di 2,65 gradi superiore alla media storica e della tropicalizzazione del clima. Inevitabili le ripercussioni economiche per i pescatori e per gli allevamenti di pesce in mare aperto con i cormorani che, da migratori, diventano stanziali in Puglia provocando danni.

«La presenza sempre più invasiva dei cormorani – spiega Coldiretti Puglia in una nota – viene segnalata dai pescatori in provincia di Bari sia a sud, tra Mola di Bari e Torre a Mare che a nord tra Giovinazzo e Bisceglie, sulla costa di Taranto, nella laguna di Varano, sulla Diga di Capaccio del Celone a Lucera e presso la palude del Lago Salso a Manfredonia, a Gallipoli e sugli oltre 400 chilometri di costa della regione».

Ogni cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l’altro pesci feriti nell’attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti. Un danno che Coldiretti Puglia stima in oltre 16 milioni di euro. Il numero di cormorani svernanti, sottolinea ancora l’organizzazione dei coltivatori, «è cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell’Europa centrosettentrionale».

Coldiretti parla di una «vera e propria emergenza alla luce dei danni provocati all’attività dell’itticoltura e alla vita stessa dei pesci nei mari. L’attività predatoria dei cormorani sottopone a forte stress la vita marina poiché è talmente intensa da non permettere la crescita, lo sviluppo e la riproduzione delle specie di cui si nutrono».

Quello dei cormorani è un problema in più in Puglia a causa della presenza della fauna selvatica, con i cinghiali che distruggono le coltivazioni e attaccano uomini e animali, il proliferare di lupi e cani inselvatichiti, gli storni che azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi.

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