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Fondi Pnrr per superare i ghetti, Turi rischia di perdere quasi 5 milioni di euro – VIDEO

A pochi giorni dall’ultima scadenza per la presentazione dei progetti finalizzati ad ottenere i finanziamenti previsti dal PNRR per il superamento degli insediamenti abusivi dei braccianti agricoli, obiettivo presente nella “Missione 5 Inclusione e Coesione” del PNRR, che prevede il recupero di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo, l’amministrazione comunale di Turi…

A pochi giorni dall’ultima scadenza per la presentazione dei progetti finalizzati ad ottenere i finanziamenti previsti dal PNRR per il superamento degli insediamenti abusivi dei braccianti agricoli, obiettivo presente nella “Missione 5 Inclusione e Coesione” del PNRR, che prevede il recupero di soluzioni alloggiative dignitose per i lavoratori del settore agricolo, l’amministrazione comunale di Turi continua a mancare all’appello.
Mentre altri comuni pugliesi sono già in una fase avanzata delle progettazioni, il comune di Turi sembra deciso a rinunciare ai 4.800.000 di euro previsti dal PNRR, che sarebbero invece molto utili a risolvere definitivamente il problema dell’accoglienza abitativa dei lavoratori migranti che ogni anno a maggio arrivano a Turi per la raccolta delle ciliegie.
Creare un insediamento abitativo strutturato eviterebbe la situazione disastrosa che si è verificata l’anno scorso con più di 600 lavoratori accampati in tende di emergenza intorno alla “foresteria” allestita in fretta e furia a fine aprile.
Questa situazione paradossale, commenta Anna Lepore – Segretaria Generale Flai Cgil Bari, è stata denunciata questa mattina in una conferenza stampa nella sede della Camera del Lavoro Metropolitana e Provinciale di Bari.

«La maggioranza dell’amministrazione comunale ha votato contro la presentazione del progetto per ricevere queste risorse – commenta Anna Lepore, segretaria generale Flai Cgil Bari – Temiamo fortemente che all’inizio della stagione della raccolta delle ciliegie, il prossimo maggio, troveremo una situazione peggiore rispetto allo scorso anno perchè il numero di lavoratori che arrivano a Turi aumenta costantemente. Potremmo progettare un’insediamento stabile e strutturato con i fondi dell’Unione Europea, ma andiamo incontro all’ennesimo accampamento. I lavoratori migranti hanno il diritto di essere accolti e ospitati in maniera dignitosa»

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