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Sanità, Cicchetti (Anisap Basilicata): «Il nostro stop era inevitabile»

Sono oramai due giorni che, in Basilicata, vige lo stop alle prestazioni della specialistica ambulatoriale accreditata. Su tutto il territorio regionale, ben 51 strutture sanitarie hanno smesso di erogare prestazioni in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale per insostenibilità economica. Tra queste anche Anisap Basilicata: «Gli ultimi sviluppi di questa vicenda chiaramente connotato…

Sono oramai due giorni che, in Basilicata, vige lo stop alle prestazioni della specialistica ambulatoriale accreditata. Su tutto il territorio regionale, ben 51 strutture sanitarie hanno smesso di erogare prestazioni in nome e per conto del Servizio Sanitario Nazionale per insostenibilità economica. Tra queste anche Anisap Basilicata: «Gli ultimi sviluppi di questa vicenda chiaramente connotato una sottovalutazione della problematica da parte dell’interlocutore regionale», ha dichiarato il presidente Roberto Cicchetti.

Le sei sigle di rappresentanza contestano l’erogazione dei fondi da destinare alla sanità privata. Dei trenta milioni di euro stanziati dalla Regione, ne mancano quattro per saldare le prestazioni dell’ultimo trimestre. «Abbiamo dovuto dolorosamente decidere il blocco della erogazione di prestazioni a carico del SSN insieme alle altre associazioni di categoria, in quanto nonostante le numerose e forti sollecitazioni, la problematica del pagamento delle prestazioni extra budget 2022 viene affrontata, semplicisticamente, come se si trattasse di una questione di banale amministrazione contabile. Così non è, c’è bisogno di atti concreti», ha aggiunto il materano.

Le attività saranno sospese fino al prossimo 11 gennaio, quando in viale Verrastro è in programma un tavolo sulla vertenza che vede coinvolti 600 dipendenti. Per i diretti interessati il tempo dello studio e delle valutazioni è finito: «È necessario che gli organi istituzionali portino la soluzione, per il 2022 ovvero per completare il pagamento delle prestazioni rimaste fuori dal finanziamento fino ad ora utilizzato e per rivedere e programmare la quota di risorse necessarie in funzione dei fabbisogni reali nel 2023».

La priorità ora è gettare le basi per una programmazione solida e ben determinata nel 2023 che possa evitare il ripetersi di quanto accaduto nel 2022. «A questo tavolo le Associazioni portano con determinazione le istanze che sono alla base della decisione del blocco della erogazione di prestazioni, non facendo mancare la disponibilità a trovare soluzioni utili per il futuro», ha poi concluso Cicchetti.

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