(Adnkronos) – “Terza settimana con il segno meno per la curva dei ricoveri Covid” in Italia, “-0,7% rispetto alla precedente rilevazione. È dunque stabile la situazione negli ospedali, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive”. È quanto emerge dal report con la rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere del 3 gennaio. E’ “stabile il dato delle terapie intensive con il 68% dei pazienti ricoverati ‘per Covid’, con conseguenze gravi dell’infezione. La percentuale dei soggetti non vaccinati in rianimazione resta del 36% e i pazienti hanno un’età media di 71 anni”, precisa Fiaso.
“Da segnalare, però, in questo quadro complessivamente stazionario l’aumento dei ricoveri ‘per Covid’ del 9,6%, ovvero di quei pazienti che arrivano in ospedale perché hanno sviluppato la malattia da Covid con insufficienza respiratoria o polmonite – sottolinea il report Fiaso – Occupano il 39% di posti letto Covid e l’87% di questi pazienti ricoverati non ha effettuato la dose di richiamo negli ultimi sei mesi, nonostante altre patologie e un’età media di 75 anni”.
Mentre “scende al 61% la percentuale dei ricoverati ‘con Covid’, ovvero pazienti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari”, si legge nel rapporto.
In calo del 6,3% il numero dei pazienti minori di 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Un solo paziente in terapia intensiva ‘con Covid’ nella fascia di età tra 0-4 anni. L’86% dei pazienti pediatrici con infezione da Sars-Cov-2 è di età compresa tra 0 e 4 anni.
Gli ultimi dati del report, che evidenziano una situazione Covid stabile, “sono interlocutori. La settimana prossima riaprono le scuole e potrà esserci una intensificazione della circolazione virale”. Lo spiega il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore, commentando il report degli ospedali sentinella.
“Inoltre la popolazione dei fragili è sempre meno protetta, come dimostra l’elevata proporzione di pazienti che non hanno effettuato la dose di richiamo negli ultimi sei mesi e stanno arrivando in ospedale per conseguenze dell’infezione da Covid – avverte – Un dato che potrebbe aumentare se non vengono fatte robuste azioni di prevenzione attraverso la vaccinazione, soprattutto da parte dei medici di famiglia”.