«Come il gioco dell’oca. Ogni volta che il traguardo sembra a portata di mano, inesorabilmente, si allontana e si torna alla casella di partenza». È il commento dei consiglieri comunali Adriana Violetto e Pasquale Doria, i quali hanno lamentato come, anche nel nuovo bilancio comunale (la cui discussione si appresta a giungere in aula), sono state eliminate le risorse utili a eseguire la verifica delle eventuali conseguenze sulla salute dei cittadini delle emissioni provenienti dal cementificio di Trasanello e dagli ulteriori opifici. «Eppure, questo obiettivo è maturato quale intendimento unanime, condiviso da maggioranza e opposizione, all’interno dell’Osservatorio ambientale del Comune. Ma da 80mila euro, a 60mila, a 40mila, la situazione è precipitata quota zero euro», hanno aggiunto i due consiglieri di opposizione.
I due esponenti del Consiglio Comunale materano hanno espress il loro disappunto verso la decisione, evidenziando come la questione sia una priorità per la comunità della Città dei Sassi: «Ricordiamo che il cementificio si trova a circa sette chilometri dal centro della città. I lavori di costruzione risalgono all’inizio degli anni 1970 e nel dicembre del 1974 è entrato in esercizio il primo forno. A nulla valse il deciso e nobile tentativo di uno tra i più illustri archeologi di tutti i tempi, Dinu Adamesteanu. Si oppose all’avvio dell’impianto in un sito tra i più importanti della cultura del bacino mediterraneo, senza tuttavia riuscire a scongiurare la variante che dette luogo al cementificio attualmente esterno solo per poche decine di metri dal perimetro del Parco regionale della Murgia, area facente parte come l’intero altopiano materano del patrimonio mondiale dell’umanità tutelato dall’Unesco».
A detta dei consiglieri il traguardo dell’indagine epidemiologica, appare dunque, ancora una volta, un pio desiderio. «Colpevolmente, nonostante le solite rassicurazioni rituali, non è maturata nessuna volontà di pianificare precise azioni finalizzate a informare e a mettere a disposizione documentazione e dati ambientali in un’ottica di trasparenza e comunicazione con la popolazione locale. Così, dobbiamo continuare a convivere con il dubbio o non dubitare di niente, che è il mezzo più sicuro per non sapere mai niente», hanno poi concluso Violetto e Doria.