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Brindisi: centri antiviolenza, canili e market sociali nei beni tolti alla mafia

Case per donne vittime di violenza e per padri separati, una cittadella delle arti, un canile sanitario, un mercato solidale: sono alcune delle iniziative che saranno realizzate all’interno di immobili confiscati alla mafia in sette Comuni del Brindisino, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ieri la presentazione nella sede della…

Case per donne vittime di violenza e per padri separati, una cittadella delle arti, un canile sanitario, un mercato solidale: sono alcune delle iniziative che saranno realizzate all’interno di immobili confiscati alla mafia in sette Comuni del Brindisino, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ieri la presentazione nella sede della Prefettura, ultimo atto di Carolina Bellantoni alla guida dell’Ufficio territoriale di governo.

A Brindisi sono stati assegnati un milione e 500mila euro per tre progetti. Si tratta di due immobili destinati a diventare case per padri separati, cui si aggiunge un market solidale in un fabbricato nel quartiere Commenda. Mesagne si prepara a incassare tre milioni per il restyling di masseria Canali, dove troverà posto un ristorante in cui saranno serviti prodotti coltivati da bambini e si svolgeranno iniziative dedicate ai più piccoli, e la realizzazione di un punto ecologico in via Sandonaci. Da Mesagne a San Vito dei Normanni, dove con 300mila euro sarà costruito un canile sanitario con 40 stalli e spazi per le attività di sensibilizzazione. Ancora, a Cellino San Marco sono stati assegnati un milione e 300mila euro per l’apertura della casa delle donne, futura sede di progetti dedicati a ex detenute e addette a lavori socialmente utili. A Torchiarolo, invece, un milione finanzierà il restyling della cittadella delle arti per l’inclusione in località Santa Barbara.

Completano il quadro San Donaci e San Pancrazio Salentino: per la prima cittadina si prevedono la realizzazione di un centro anti-violenza e di una casa-rifugio per donne vittime di abusi per un totale di circa 700mila euro; nella seconda località, invece, il finanziamento da 100mila euro consentirà l’attivazione di un centro anti-violenza per donne e bambini.

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