«Le intercettazioni hanno due problemi: uno riguarda la pubblicazione e l’altro i costi. Sul primo ci vorrà qualche intervento per evitare questa corsa al gossip». Così il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine del convegno “Magistratura e stampa. Democrazia, informazione, giurisdizione” che si è tenuto oggi a Bari.
«Non so in quale norma ci sia scritto che i dati del processo debbano essere trasferiti alla stampa», ha aggiunto. Quanto al tema dei costi, Sisto ha poi spiegato che «sui reati comuni un po’ di attenzione in più non guasterebbe. Duecento milioni di euro l’anno non mi sembrano una cifra di poco conto. Su questo il ministro Carlo Nordio è stato chiarissimo».
«Non se ne può più di un circo mediatico che bolla con responsabilità inesistenti sul piano giuridico soggetti che possono incappare in un’indagine penale. Questo non può scalfire il principio che finché non c’è una sentenza definitiva quelle persone non possono essere definite colpevoli», ha detto ancora il viceministro. «Occorre applicare le leggi – ha proseguito -. Le norme sul rispetto della presunzione di non colpevolezza ci sono, tanti procuratori le applicano con soddisfazione».
Sisto ha poi evidenziato che «occorre dare applicazione alla Costituzione in modo che non rimanga solo un foglio caduto per terra. Noi lo abbiamo raccolto e intendiamo tenerlo ben stretto anche per quanto riguarda il giusto processo e la ragionevole durata dei processi. Il processo penale deve diventare un punto di riferimento per i cittadini», ha precisato.
