Circa mille persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato questa mattina al presidio della Uil Puglia davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia per «ribadire la contrarietà nei confronti di una manovra di bilancio iniqua, che non fornisce alcuna risposta alle reali esigenze del Paese – evidenzia il sindacato – che acuisce le differenze economiche e le disuguaglianze sociali, penalizza il Mezzogiorno e le classi sociali più in difficoltà, non propone alcuna soluzione alla crisi occupazionale, in particolare delle donne e dei giovani».
Il sindacato ha chiesto al presidente della Regione Michele Emiliano e del Consiglio Regionale Loredana Capone di farsi portavoce delle istanze nei confronti del Governo anche perché, ha evidenziato il commissario regionale della Uil Ronzoni, «la Regione ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità dinanzi alle troppe vertenze ancora aperte sul territorio, che con questa manovra rischiano di aggravarsi ulteriormente».
Emiliano e il vicecapo di Gabinetto della giunta regionale, Domenico De Santis, hanno poi incontrato una delegazione della Uil con il commissario regionale. Il sindacato ha consegnato un documento con il quale si ripercorrono tutti i punti di disaccordo con la manovra. E Ronzoni ha infine ringraziato la Regione per la «disponibilità espressa sui temi della Finanziaria che potrebbero anche rallentare l’azione del governo regionale».
Il presidente Emiliano ha condiviso l’impostazione della Uil, dichiarandosi preoccupato «soprattutto perché le politiche del Governo sul Mezzogiorno non sono all’altezza delle sfide e i Lep potrebbero essere molto pericolosi per l’economia delle nostre regioni. La mobilitazione del sindacato serve – ha proseguito il presidente della Regione -: sono stato sul palco con la Cgil e ora accolgo la Uil in presidenza perché la concertazione sia sempre più rafforzata su materie importanti. Ad esempio, abbiamo da richiamare l’attenzione del Governo sull’Ilva e sulle politiche sociali che qui in Puglia abbiamo implementato da subito con il Red, reddito di dignità, che ora potrebbe essere un’ancora di salvezza per chi dovesse perdere il reddito di cittadinanza cancellato dal governo di centro-destra».
Per il vice capo di Gabinetto, De Santis «c’è sintonia con le richieste del sindacato, con un maggior accento sulla preoccupazione per la introduzione dei voucher, provvedimento che colpirà soprattutto i lavoratori di molti settori».