Sarà presentata questa mattina, nella sede di Confindustria Bari-Bat, l’Accademia della Meccanica, il progetto di formazione professionale sviluppato dall’associazione imprenditoriale in collaborazione con Ifoa e Federazione Generation Italy Ets. Qui si svolgeranno corsi d’istruzione superiore gratuiti, che avranno l’obiettivo di formare nuovi tecnici operatori macchina Cnc e manutentori meccanici. Sono sempre di più, infatti, le difficoltà nel reperire figure professionali, soprattutto specializzate, da inserire in un settore in continua crescita, come conferma Roberto Vingiani, direttore dell’Its Cuccovillo di Bari: «Il periodo è particolare, ma il comparto continua a marciare e a chiedere professionisti con competenze sempre più elevate. L’ambito dell’industria meccatronica è trasversale e spazia un po’ dappertutto: dalle classiche produzioni all’agroalimentare, dal siderurgico al biomedicale e all’automotive. Per questo – aggiunge – c’è sempre un’altissima richiesta di tecnici da parte delle aziende che, però, non hanno il tempo di formare i nuovi assunti, per cui chiedono una precedente formazione che possa consentire un inserimento immediato».
A partecipare all’Accademia della Meccanica, in qualità di promotore delle politiche attive del lavoro nell’area metropolitana, sarà il Comune di Bari attraverso il job-centre comunale PortaFuturo, punto di riferimento nelle azioni di ricerca del lavoro, sviluppo di competenze, reclutamento e incontro tra candidati e aziende. «È vero che alcune azienda stanno vivendo qualche difficoltà, anche a causa delle varie crisi energetiche – continua Vingiani -, ma il mercato continua a tirare e c’è la necessità di formare quanto più possibile», soprattutto in un territorio come quello barese, dove la richiesta di tecnici specializzati è altissima, a volte superiore al numero di ragazzi in formazione. Le figure più richieste sono quelle con competenze superiori come, ad esempio, quelle dei programmatori PLC (che si occupano di progettare, sviluppare e collaudare applicativi per impianti automatizzati o macchinari industriali), dei manutentori (che oggi devono avere competenze meccatroniche e informatiche e lavorare per evitare che si creino i guasti) e dei tecnici operatori Cnc, cioè di macchine utensili a controllo numerico impiegate nella maggior parte dei cicli produttivi.
Secondo Vingiani, i motivi che impediscono alle aziende di trovare figure adeguate sono quattro: il primo «viene dalla scuola: molti istituti, soprattutto professionali, hanno ridotto la loro attività. Poi è cambiato il mercato del lavoro perché quelle che vengono chieste oggi sono competenze più alte. Il terzo problema è legato al numero dei ragazzi che frequentano le scuole tecniche, sempre minore». Quarta e ultima questione, da non sottovalutare, è che «si tratta di un mondo nel quale non si riescono a coinvolgere abbastanza le ragazze, che continuano a rimanere lontane dal settore della maccatronica. Bisogna riuscire a far comprendere che ci sono delle opportunità anche per loro in questo comparto», conclude Vingiani.