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Puglia, 5 mln a sostegno delle famiglie di bimbi con autismo: «Buona notizia, ma non basta»

«Il problema vero non sono i soldi stanziati per i minori affetti da sindromi dello spettro autistico, ma il controllo di una serie di variabili, quali la conoscenza dei servizi a favore di tutte le famiglie». Francesca (ndr, non è il suo vero nome) ha 41 anni e una figlia di 11, autistica per danni…

«Il problema vero non sono i soldi stanziati per i minori affetti da sindromi dello spettro autistico, ma il controllo di una serie di variabili, quali la conoscenza dei servizi a favore di tutte le famiglie». Francesca (ndr, non è il suo vero nome) ha 41 anni e una figlia di 11, autistica per danni neurologici alla nascita. Da sempre combatte contro ignoranza, scarsa attenzione delle istituzioni e poca, pochissima formazione degli operatori.

«Un’ottima notizia quella dei nuovi fondi. Ma mi chiedo: io come vengo a saperlo? – dice, e punta al cuore del problema – Ritengo sia necessaria la formazione delle persone a cui vengono stanziati questi soldi. Il personale dovrebbe permettere una facilitazione della vita delle famiglie, la possibilità di interazione, altrimenti il quotidiano non cambia».

Quindi non solo soldi ma il controllo di tutta la filiera che finalizza poi l’effettivo miglioramento della vita dell’intero nucleo: «Quando nasce un ragazzino autistico – sorride – nasce una famiglia che ha bisogno di sostegno, che va dato a tutti i componenti, spesso lasciati soli non solo dalle istituzioni ma anche dalla propria rete familiare, è questo il dramma vero. A volte, l’ho capito a mie spese, i soldi sono utili se vengono utilizzati in favore di un miglioramento funzionale della vita delle famiglie, perché se non migliora la vita delle famiglie non può migliorare la qualità della vita del ragazzo stesso, e di conseguenza anche l’inserimento sociale all’interno della comunità».

Un discorso che riguarda il sistema scolastico ,ma anche i centri di riferimento di neuropsichiatria: «Non è sufficiente e necessario un progetto e i finanziamenti stanziati – ribadisce mamma Francesca – È necessario un sistema di controllo sulla effettiva efficacia di quanto scritto e stanziato. È necessario che qualcuno vigili affinché questo cerchio diventi virtuoso e non ulteriormente vizioso».

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