«Quando non si può vincere bisogna fare il massimo per non perdere» è l’adagio che il tecnico del Bari Michele Mignani ha più volte ricordato nelle sue conferenze stampa e che ha ripetuto anche al termine della partita pareggiata in casa della Reggina. La sua squadra sembra averlo recepito bene, lo dimostra il punto strappato al Granillo nella gara della 18ª giornata di Serie B finita a reti inviolate. Un match in cui il Bari a tratti ha sofferto molto, riuscendo però a resistere agli assalti della formazione di casa. Pur trattandosi di un incontro in cui non si sono visti gol, tra spalti (dov’è stata inscenata una imponente scenografia tra le due tifoserie legate da uno storico gemellaggio) e campo la sfida tra la seconda e la terza in classifica del campionato cadetto ha regalato spettacolo ed emozioni con episodi che non hanno mancato di generare polemiche da una parte e dall’altra.
Nella formazione iniziale presentata sul campo dei calabresi, Mignani ha confermato i due terzini della scorsa partita riproponendo Dorval a destra e Mazzotta a sinistra. A centrocampo per sostituire lo squalificato Maiello la scelta è ricaduta su Bellomo, uno dei numerosi ex della partita, con Maita ad occupare la posizione di regista e Benedetti a completare il reparto. In attacco Antenucci è stato ancora preferito a Scheidler, con Botta e Folorunsho ad agire sulla trequarti. La Reggina nei primi minuti ha dato l’impressione di voler fare la partita attaccando con insistenza e andando più volte al tiro in maniera pericolosa, ma il Bari alla prima occasione ha dimostrato ancora una volta di saper essere mortifero in contropiede: al 10’ Dorval, infatti, era riuscito a portare in vantaggio i Galletti trovando la sua prima rete in maglia Bari ma la gioia del franco-algerino è durata solo pochi istanti perché Fabbri, dopo l’on field review, ha annullato il gol.
I padroni di casa hanno continuato ad attaccare, rendendosi pericolosi con un tiro di Ménez respinto da Caprile, ma i veri protagonisti della difesa del fortino biancorosso sono stati Di Cesare e Vicari, sempre puntuali e grintosi nelle chiusure. In particolare il capitano è parso in piena trance agonistica, offrendo un’altra prestazione in barba alla carta d’identità. La coda del primo tempo è stata piuttosto agitata, con diversi gialli e l’espulsione di Vergassola, secondo di Mignani, per qualche parola di troppo dopo le proteste reggine per un presunto mani di Mazzotta nell’area biancorossa non punito da Fabbri.
Inzaghi ha provato a cambiare spartito ripresentandosi con Gori al posto di Ménez dopo l’intervallo, preferendo un centravanti puro al lavoro del francese, che invece era libero di svariare su tutto il fronte offensivo senza dare riferimenti. Una scelta che è sembrata pagare nel momento in cui alla punta era stato assegnato un calcio di rigore per un fallo subito da Mallamo, subentrato solo da qualche minuto al posto di Bellomo. Fortunatamente per il Bari si è trattato soltanto di un brivido cancellato dalla seconda revisione al monitor del match del fischietto di Ravenna, che ha poi annullato la massima punizione a favore della Reggina. Neanche gli ingressi in campo di Salcedo e Scheidler, mandati in campo da Mignani a una ventina di minuti dal termine per Botta e Antenucci, sono riusciti a dare verve alla manovra offensiva dei biancorossi, risultata abbastanza sterile anche nella ripresa se si escludono i tentativi effettuati da parte di Botta, con un tiro dal limite parato da Colombo, e una punizione di seconda di Folorunsho finita fuori non di molto, dopo che l’italo-nigeriano ci aveva già provato nel primo tempo senza prendere la porta per poco.
In quello che è stato a tutti gli effetti uno scontro diretto di alta classifica, la buona notizia per il Bari e Mignani è che le distanze con la Reggina restano invariate. Se il Genoa dovesse vincere contro l’Ascoli, però, la compagine ligure raggiungerebbe i biancorossi a quota 30. Uno scenario che i tifosi dei Galletti ovviamente non si augurano, ma che renderebbe ancor più accesa la partita del prossimo turno, proprio contro i Grifoni, in programma lunedì 26 dicembre alle 20:30 in un Santo Stefano dal profumo di serie A.
TABELLINO
Reggina-Bari 0-0
REGGINA (4-3-3): Colombi; Pierozzi, Cionek, Camporese, Di Chiara; Fabbian (34’ st Liotti), Majer (34’ st Crisetig), Hernani; Rivas (16’ st Cicerelli), Ménez (1’ st Gori), Canotto (39’ st Ricci). A disp.: Ravaglia, Aglietti, Dutu, Loiacono, Bouah, Lombardi, Giraudo. All. F. Inzaghi
BARI (4-3-2-1): Caprile; Dorval (15’ st Pucino), Di Cesare, Vicari, Mazzotta; Bellomo (15’ st Mallamo), Maita, Benedetti (45’ st Cangiano); Folorunsho, Botta (24’ st Salcedo); Antenucci (24’ st Scheidler). A disp.: Frattali, D’Errico, Zuzek, Ceter, Bosisio. All. Mignani
Arbitro: Fabbri di Ravenna; Assistenti: Peretti – Di Gioia; IV: Miele; VAR: Pairetto; AVAR: Paganessi
Note: ammoniti Di Cesare, Majer, Bellomo, Maita, Pucino. Espulso Vergassola non dal campo. Recupero: 3’ pt, 6’ st