«Vallone Tittadegna. Questa volta si sono davvero superati. Spero vivamente che le foto trappole istallate dal comune abbiano ripreso questi balordi. Ho allertato tutti gli organi competenti. Carabinieri, vigili e Comune di Barletta sono già al lavoro».
È quanto scriveva su Facebook, lo scorso 14 dicembre, il sub ambientalista barlettano Antonio Binetti che proprio per la questione dell’abbandono selvaggio di rifiuti (imballaggi, masserizie e pneumatici) nel vallone medesimo (ossia il fondale del canale di bonifica del fiume Ofanto sito in località “Piano Campanile”) aveva manifestato il suo disappunto (e quello dell’intera comunità) con uno, seppur breve, sciopero della fame il 24 ottobre scorso. Binetti montò una tenda nello stesso canale e stazionò lì dentro per qualche giorno.
Il vallone era stato ripulito un mese fa, ad opera del Comune (ovvero dagli operatori della municipalizzata Bar.s.a S.p.a) con un esborso di 17mila euro (soldi che l’ente comunale dovrebbe farsi restituire dal Consorzio di bonifica “Terra d’Apulia”) per poi essere nuovamente risporcato (ma in maniera “lieve”) nelle scorse settimane e poi ancora ripulito. Tuttavia, qualche giorno fa, è stata rinvenuta nel vallone un’auto cannibalizzata lasciando, dal quel che si evince dalle foto, nel canale stesso anche quanto era presente al suo interno. L’area pare sia stata al momento ripulita.
Tuttavia la locale amministrazione aveva già chiarito che la pulizia e la manutenzione dei canali, stando alla legge regionale vigente, spetta ai Consorzi di Bonifica (in capo alla Regione) e che ciò nonostante l’ente comunale ha comunque provveduto alla risoluzione dell’emergenza.
Con un’ordinanza sindacale pubblicata, sull’albo pretorio, in data 7 novembre 2022, il sindaco ordinava “Terre D’Apulia” ad intervenire entro dieci giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza stessa e ad inviare, direttamente al Comune, materiale fotografico e una relazione degli interventi eseguiti entro trenta giorni dal termine degli interventi stessi. Qualora il consorzio non avesse ottemperato a quanto richiesto, l’ente comunale avrebbe provveduto alla pulizia del vallone, richiedendo poi il rimborso delle risorse impiegate e procedendo nei confronti del Consorzio stesso con notizia di reato alla Procura della Repubblica di Trani. L’ordinanza è stata poi impugnata dal Consorzio.
«Il silenzio del sindaco Mino Cannito e dell’assessore all’ambiente Annamaria Riefolo riguardo al post pubblicato da Antonio Binetti, è imbarazzante. Dopo aver speso 17mila euro per la pulizia, aver comunicato alla cittadinanza di aver installato le foto trappole, non scrive alcuna nota. Le foto trappole installate hanno registrato qualcosa? Perché non è stato dato l’esito a distanza di due giorni, che sia positivo o negativo?» Si è chiesta, due giorni fa, con un post su Facebook, la presidente provinciale (Bat) di “Italia in Comune”, Grazia Desario, nonché ex candidata al consiglio comunale (amministrative del 12 giugno 2022) prima con il candidato sindaco Carmine Doronzo e poi, dopo l’apparentamento (in vista del ballottaggio dello scorso 26 giugno) con l’aspirante sindaca Santa Scommegna: Cannito vinse il “rush finale” contro quest’ultima.
Domani dovrebbe svolgersi un sopralluogo nel vallone stesso proprio per capire che fine abbiano fatto le foto trappole e perché non sia possibile, tramite esse, individuare i responsabili. Intanto il dibattito sul tema dovrebbe tenersi accesso durante la seduta del prossimo consiglio comunale in programma per martedì 20 dicembre.
