Un ulteriore rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base che porteranno quello principale di rifinanziamento al 2,5%. È quanto comunicato ieri dalla Banca Centrale europea, che sta cercando così di limitare l’aumento dell’inflazione che da mesi sta pesando sulle tasche di tutti i cittadini europei. A preoccupare, inoltre, la precisazione da parte di Christine Lagarde che bisognerà aspettarsi ulteriori aumenti della stessa entità anche in futuro per combattere l’inflazione.
La misura della Bce si ripercuoterà così sulle rate di mutui e prestiti, tanto delle famiglie quanto delle imprese, che hanno già subito un aumento notevole lo scorso ottobre. Se per i mutui a tasso fisso già stipulati non cambierà sostanzialmente nulla, diverso è il discorso per quelli a tasso variabile e per le nuove sottoscrizioni (anche a tasso fisso). In questo caso si stima che l’ulteriore aumento dei tassi di interesse costringerà coloro che hanno richiesto un finanziamento per la casa a pagare una rata maggiorata del 75% dal mese di gennaio 2023. Su un mutuo di 100mila euro ad esempio, gli aumenti potrebbero arrivare anche a 50 euro in più al mese.
«La rata è salita di circa 50 euro – racconta Antonia Triggiani, che ha stipulato un mutuo a tasso variabile – fortunatamente riusciamo a sostenere i costi ma sta diventando sempre più pesante, in un anno iniziano ad essere cifre importanti. Il problema maggiore è che non sappiamo fino a quanto arriverà la rata, visto che sono previsti ancora ulteriori aumenti nei prossimi mesi. Abbiamo già chiesto una surroga con la quale abbiamo accorciato i tempi di restituzione dell’importo».
Considerare la possibilità della surroga del mutuo, ossia la facoltà di cambiare mutuo ricontrattando i tassi con la banca, è un’opzione a cui molte persone che avevano un tasso variabile sono già ricorse nell’ultimo periodo. «Nonostante siamo passati dal tasso variabile a quello fisso la situazione non è delle migliori. Ci siamo dovuti accontentare di un tasso a 4.95 che è elevatissimo. Basti pensare che meno di 2 anni fa il tasso fisso era l’1%. Il rincaro è di oltre 100 euro a rata e le possibilità di surroga in realtà sono quasi nulle. Ti dicono che la surroga è stipulabile ma le procedure per farle sono interminabili e anche lì le opzioni non migliorano di molto – racconta Anna Dellino – Aspettiamo con ansia l’arrivo del nuovo anno e soprattutto la fine di questa guerra, nella speranza che sblocchi un po’ la situazione».