Con dieci voti contrari e nove a favore, il consiglio regionale della Basilicata ha respinto la mozione di sfiducia presentata contro il presidente della giunta, Vito Bardi. Il voto è arrivato dopo un dibattito che è durato circa sei ore.
Nella replica finale, Bardi ha detto che «diverse ore di distruzione del nostro lavoro non hanno portato a nulla. Questa mozione di sfiducia è solo una conta interna al centrosinistra, ben sapendo che l’esito è scontato, e che non fa altro che rinforzare la maggioranza».
«La sinistra in 30 anni di governo del partito regione ha distrutto un pezzo di società lucana. Quelle che ho ascoltato sono solo questioni pretestuose – ha aggiunto – credo che avremmo potuto dedicare meglio queste oltre sei ore di dibattito a temi più elevati; mi piacerebbe confrontarmi sui problemi della Basilicata. Ci vorrà un’altra legislatura per risanare tutti i problemi che abbiamo».
Dopo la replica del presidente della Regione, la riunione è sospesa e il presidente dell’assemblea, Carmine Cicala, ha convocato i capigruppo per chiarire alcuni aspetti del regolamento.
La mozione, depositata lo scorso 21 novembre, era stata firmata dai consiglieri di opposizione Braia e Polese (Italia Viva), Cifarelli (Pd), Pittella (Azione), Trerotola (Prospettive Lucane), Carlucci (all’epoca della presentazione del M5S, ma in consiglio sostituita successivamente da Giorgetti, per decisione del Consiglio di Stato), Leggieri e Perrino (M5S), e dai due fuoriusciti dalla maggioranza di governo regionale Vizziello e Zullino (Gruppo Misto, all’epoca della Lega).
Inizialmente la mozione era stata presentata dai due consiglieri di Italia Viva e successivamente modificata e sottoscritta dagli altri otto consiglieri.