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Bari, il ponte dell’Immacolata è flop: «Pochissime le prenotazioni»

Un disastro che le associazioni di categoria avevano annunciato da settimane. Il ponte dell’Immacolata appena trascorso si è rivelato un flop dal punto di vista turistico per le strutture ricettive cittadine. Poche prenotazioni, un numero ridotto di turisti stranieri e pochissimi italiani che probabilmente hanno deciso di indirizzare altrove le proprie scelte in tema di…

Un disastro che le associazioni di categoria avevano annunciato da settimane. Il ponte dell’Immacolata appena trascorso si è rivelato un flop dal punto di vista turistico per le strutture ricettive cittadine. Poche prenotazioni, un numero ridotto di turisti stranieri e pochissimi italiani che probabilmente hanno deciso di indirizzare altrove le proprie scelte in tema di viaggio.

«È stato un disastro annunciato – spiega Giovanna Castrovilli, presidente dell’associazione Extralberghiero Terra di Bari – non abbiamo avuto nemmeno prenotazioni last minute nelle quali speravamo molto. Abbiamo registrato un’inversione di tendenza quest’anno, gli italiani non si sono praticamente visti e la maggior parte dei turisti sono stati stranieri, ma in numero molto minore rispetto alla scorsa stagione invernale». Non è servito mantenere i prezzi più bassi per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori anche alla luce dei rincari e della crisi economica degli ultimi mesi. «Ci siamo resi conto che la situazione era tragica e ci siamo messi proprio per questo in cordata concordando tra di noi i prezzi degli alloggi – continua ancora Giovanna Castrovilli – per una struttura che ha registrato un tasso di occupazione medio, ce ne sono state molte altre che sono invece rimaste completamente vuote». L’indagine condotta tra gli associati del circuito dei Bed&Breakfast ha confermato questa tendenza negativa nel numero delle prenotazioni. «Un minimo di movimento c’è stato, ma abbiamo notato più che altro molti “bus” – spiega Castrovilli – più che altro comitive orientate sul mordi e fuggi. Gruppi che passano la giornata in città ma vanno via senza pernottare e senza spendere più di tanto non usufruendo dei servizi a disposizione».

Il pessimo inizio di stagione adesso preoccupa per la prospettiva del Natale. Anche in questo caso le prenotazioni per il momento sono molto poche e le speranze degli operatori turistici sono orientate al Capodanno. La tendenza registrata è una preferenza per le mete internazionali, probabilmente dovuta agli strascichi della pandemia che ha bloccato per due anni i viaggi all’estero.

«Ci aspettiamo che qualcosa cambi in vista del prossimo concerto di Capodanno che il Comune ha organizzato in piazza. Dovrebbero arrivare molti ragazzi, giovani nella fascia di età tra i 18 e i 30 anni. Il range di età che abbiamo sempre notato in occasione di questi eventi – conclude Castrovilli – speriamo che questa nuova possibilità che ci ha dato l’amministrazione ci possa aiutare a risollevare i flussi turistici, anche se mai come quest’anno tutto è fermo. Tanti hanno voglia di andare all’estero e snobbano le mete locali, tranne chi torna a casa per le feste e vive fuori regione».

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