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Basilicata, finalmente il piano strategico regionale: «Si farà carico delle aspirazioni dei giovani lucani per il futuro»

Le nuove generazioni al centro del Piano Strategico di Sviluppo approvato a maggioranza dal Consiglio Regionale della Basilicata. Undici i voti favorevoli (Fdi, Lega, Fi e Bp) e sei le astensioni (M5s, Pd e Iv). «Un disegno organico - l'ha definito il presidente della Giunta, Vito Bardi - che intende farsi carico delle aspirazioni dei…

Le nuove generazioni al centro del Piano Strategico di Sviluppo approvato a maggioranza dal Consiglio Regionale della Basilicata. Undici i voti favorevoli (Fdi, Lega, Fi e Bp) e sei le astensioni (M5s, Pd e Iv).

«Un disegno organico – l’ha definito il presidente della Giunta, Vito Bardi – che intende farsi carico delle aspirazioni dei giovani e del loro futuro».
Un piano dal respiro decennale per dare linfa allo sviluppo economico e sociale, salvaguardando e valorizzando le risorse naturali, storico – culturali e paesaggistiche. Il Psr prevede un contesto altamente digitalizzato, senza il quale, secondo Bardi, qualsiasi progetto rimarrebbe solo sulla carta, e la cura della cosiddetta “casa comune”, parafrasando un’espressione di Papa Francesco.
Ciò significa tutela del territorio, con particolare attenzione al dissesto idrogeologico, e lo sviluppo delle energie alternative «senza sfigurare il paesaggio. Dopo anni di anarchia su questo fronte».
Il che implica individuare interessi comuni delle Compagnie petrolifere e della Regione con «programmi – sottolinea il presidente dell’esecutivo regionale – per accogliere la sfida della transizione ecologica. In questa prospettiva abbiamo accolto anche la sollecitazione a un più puntuale riferimento alla scommessa sull’idrogeno».
Per Bardi “cura della casa comune” è anche «rimettere a posto le reti idriche come quelle fognarie, davvero malmesse. Per non parlare della necessità di intervenire sui grandi invasi. Si tratta di un capitale con criticità assai rilevanti e con problemi gestionali accumulatasi negli anni».
Nel completare il capitolo “casa comune”, il governatore ha richiamato l’attenzione alla tutela dell’ambiente con il rilancio dei parchi e la nascita di «una compiuta industria del settore al pari di esperienze virtuose generate in altre regioni».
Nel ribadire, inoltre, che è nelle intenzioni del Piano «fare dei punti di debolezza nuove opportunità e intervenire sulle più macroscopiche carenze per determinare fattori di successo», Bardi ha rilanciato sul completamento dei grandi cicli infrastrutturali (con una integrazione tra le varie aree della Basilicata) tenendo conto anche degli investimenti già decisi a livello nazionale (per esempio, le ferrovie) e la ripresa dei vecchi progetti, come la Pista Mattei, le Zone economiche speciali, i centri di logistica e distribuzione per i prodotti agro-alimentari nel metapontino, la creazione di hub di competenze digitali.
Particolare attenzione è stata data alla necessità che la Basilicata eserciti un ruolo cerniera tra le diverse realtà del Mezzogiorno, un ruolo già conquistato nell’ambito della cultura con Matera 2019.
A tal proposito, il presidente ha confermato l’intenzione di rafforzare l’asse natura – cultura – turismo.
Infine, il Piano prevede interventi nei settori dell’istruzione e ricerca, della parità di genere (con l’incentivazione dell’imprenditoria femminile) e del welfare, con strutture socio-sanitarie all’altezza e un nuovo piano sanitario, tenendo conto che, ha concluso Bardi «la Basilicata è terra di anziani».

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