Sul tema dei parcheggi nel centro cittadino sembra che le opinioni dei baresi siano destinate a dividersi senza possibilità di raggiungere un punto di incontro. Tra chi approva la scelta di decentrare le aree di sosta e utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere le vie principali (come i park e ride) e chi invece vorrebbe avere a disposizione più posti auto a ridosso del centro cittadino.
A seguito delle polemiche e delle numerose segnalazioni dei residenti sulla difficoltà, durante questi giorni di festa, di circolare in centro e di trovare posto alle automobili – raccontate qui sull’Edicola del Sud – è intervenuto nel dibattito anche l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, che ha guidato il capoluogo pugliese per due mandati consecutivi dal 1995 al 2004 (ricandidatosi nel 2009, fu battuto da Michele Emiliano).
Di Cagno Abbrescia ha infatti commentato, sulla sua pagina Facebook, l’attuale gestione dei parcheggi pubblici e pagamento e il problema a suo dire “irrisolto” del traffico cittadino. «Nel mondo ci sono 3 tipi di parcheggio (oltre a piani del traffico “scientifici”) – scrive l’ex primo cittadino – Parcheggi di scambio, ubicati in aree periferiche sulle direttive dei principali assi stradali, gratuiti, ubicati vicino a stazioni ferroviarie o di bus urbani; park &ride, semi-periferici, a basso costo, serviti da mezzi pubblici; pertinenziali, ubicati nelle zone più frequentate delle città, con strutture di grandi dimensioni e a costo orario».
La perplessità dell’ex amministratore cittadino nasce dalla considerazione che, nel centro cittadino, i parcheggi interrati in realtà sono molto pochi perché si è preferito adottare soluzioni diverse. «Bari ha solo qualche park & ride -continua nel suo post – ed ha realizzato soltanto due parcheggi pubblici interrati (in piazza Cesare Battisti e in piazza Giulio Cesare). Ma non quello più importante in Corso Cavour (da 1400 posti auto) a servizio delle aree commerciali del Murat e dell’Umbertino, del “miglio” dei Teatri, della Sala Murat, del Mercato del Pesce, del Palazzo Starita, delle Piazze Ferrarese e Mercantile, e delle attività di Banca d’Italia, Camera di Commercio, Acquedotto Pugliese».
Il riferimento è al progetto mai realizzato del parcheggio sotterraneo di corso Cavour, presentato durante una conferenza di servizi nel lontano 2015. Ma non c’è solo spazio per la polemica. Nel suo post l’ex sindaco ha voluto fornire alcuni spunti ed esempi “virtuosi” in tema di sosta e traffico, sia di altre città italiane che di capitali europee, dove sono presenti diversi parcheggi interrati proprio nelle zone più centrali. «Ecco alcuni esempi: a Verona si notano almeno 10 parcheggi in prossimità dell’Arena. A Barcellona Centro i parcheggi pubblici sono invece 16. Nel centro urbano di Amsterdam sono 20 i parcheggi pubblici. Stesso discorso per il centro storico di Valencia (molto simile per grandezza e conformazione al nostro quartiere Murat) ci sono lo stesso 20 parcheggi pubblici».