Si è fatto attendere, ma alla fine il sostegno del governatore Michele Emiliano alla candidatura di Bonaccini è arrivato. Per lui e per il sindaco di Bari Antonio Decaro, la strada ai vertici del Pd sarà in discesa qualora il governatore dell’Emilia-Romagna dovesse diventarne il segretario.
All’AncheCinema, dove ieri Bonaccini ha iniziato la sua scalata al vertice del partito, la sensazione era proprio quella, sin dall’inizio della kermesse. E alla fine, è stato lo stesso candidato a togliere ogni dubbio. «Se vincerò – ha detto Bonaccini – voglio portare la buona esperienza degli amministratori del Pd ai vertici del partito. E Antonio e Michele faranno parte degli organi dirigenti del partito».
La lunga carriera da amministratore Bonaccini la ricorda sempre nel suo discorso ed è proprio in virtù di questa che apprezza le amministrazioni cittadine e regionali pugliesi. Un fronte, quello degli amministratori, che il governatore dell’Emilia-Romagna si auspica sarà in grado di rompere quello delle correnti. E anche in questo, cioè nel superamento delle correnti grazie all’apertura verso il civismo, la Puglia insegna. Lo ha raccontato sul palco il presidente Emiliano, ricordando anche di essere stato il promotore di questo modo di fare politica. Eppure, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «In Puglia – dice il presidente – abbiamo smesso di dire: se c’è quello non vengo. Abbiamo superato le logiche delle correnti. Anche, se, devo dire, qualcuno stasera l’ha fatto. Lo chiamerò per dirgli che non è questo il metodo».
A chi si riferiva Emiliano? Difficile dirlo con precisione, ma non è di certo sfuggita agli occhi dei presenti l’assenza dell’ex ministro Francesco Boccia, volto noto del Pd regionale. D’altronde, all’appuntamento non è mancato nessuno: c’erano l’onorevole Ubaldo Pagano, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci (più volte citato dal palco) e soprattutto, una lunga schiera di amministratori salentini, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e la sindaca di Collepasso Laura Manta.
