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Toritto, dagli studi a una sartoria: l’audace impresa di Rosaria

A vederla, così impegnata nel suo lavoro, Rosaria esprime un’innegabile vitalità e un’audacia tali da suscitare, in chi la osserva, ammirazione. Ammirazione verso chi, come lei, a un certo punto della vita, messa davanti a quei bivi dove la scelta sembra scontata, ha preso la strada meno battuta, quella dei propri sogni. E così, nonostante…

A vederla, così impegnata nel suo lavoro, Rosaria esprime un’innegabile vitalità e un’audacia tali da suscitare, in chi la osserva, ammirazione. Ammirazione verso chi, come lei, a un certo punto della vita, messa davanti a quei bivi dove la scelta sembra scontata, ha preso la strada meno battuta, quella dei propri sogni. E così, nonostante un libretto universitario da fare invidia, ha mollato gli studi universitari, ha declinato l’ipotesi di trasferirsi al Nord per trovare lavoro e ha deciso di “intessere” (non può esserci verbo migliore) i propri sogni nella sua Toritto.

In questo paesino della provincia di Bari, poco meno di 8 mila anime, Rosaria ha scelto di aprire la propria attività: artigianale, audace e soprattutto donna. “Il Tocco di Minerva” si chiama il suo laboratorio di sartoria, come la dea greca della lotta e della tenacia. Una passione, quella della sartoria, che Rosaria ha ereditato come arte antica, che si intreccia indissolubilmente con la storia del Mezzogiorno. E la passione per l’artigianato, la moda e la manualità, è la solida base su cui si erge il laboratorio di Rosaria, che qui produce cardigan, accessori, foulard e filati per donna e per uomo. «L‘idea di avviare un laboratorio artigianale – racconta l’imprenditrice – è nata dopo anni di duro lavoro sempre al fianco di artigiani locali capaci di insegnarmi l’arte della manualità sartoriale».

E quando ripercorre le tappe della sua esperienza professionale, le prime, quelle più sudate e sacrificate, dove la fiducia è più facile venga meno, Rosaria non nasconde la sua commozione. «Io ho iniziato da quello che molti chiamano il “garage” – ricorda la fondatrice del Tocco di Minerva – ho iniziato tra lo scetticismo generale, prima partecipando a mostre, poi a piccoli passi avviando collaborazioni importanti con grandi boutique sparse per l’Italia. In appena cinque anni il brand è cresciuto come mai avrei pensato».
La merce prodotta dalle mani di Rosaria, ora, è ricercata e apprezzata da un pubblico sempre più ampio. La ricetta segreta?
Dal suo studio di Toritto, Rosaria non esita a farla conoscere: «Quando creo, penso alla mia terra e al calore della mia Puglia, è un modo per arrivare al cuore di ognuno di no».

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