Le mani nel fango, che colora di scuro il noto mare cristallino di Ischia. Con le gambe negli stivaloni fino al ginocchio, cercano e scavano: «L’obiettivo ora è cercare di salvare quante più persone», spiega Giovanni Avelluto, capo reparto della squadra di sommozzatori partiti da Bari per supportare i colleghi napoletani.
Si muovono su due fronti: sull’arenile, dove il costone di roccia franato, scendendo fino al mare ha creato un torrente di acqua che ha tirato giù di tutto: auto, bus, strutture, persone. E poi nel mare, nello specchio antistante, dove si scava con le mani alla ricerca disperata di dispersi. «Siamo al lavoro da stamattina alle 6, i primi tre giorni sono fondamentali per salvare quante più vite possibile – dice il sommozzatore – Anche ieri abbiamo cercato, con condizioni meteo peggiori, oggi (ndr, ieri) almeno il vento ci ha dato tregua. Abbiamo guardato nelle macchine, spostato il fango, ma finora nulla, non abbiamo trovato nulla». Una piccola pausa per un panino e un caffè, prima del briefing con il comandante e poi di nuovo al lavoro, mentre intanto le ruspe smuovono i blocchi più grandi. «Avevamo una missione da compiere e non ci fermeremo finché non l’avremo portata a termine – sorride Giovanni – Le famiglie dei dispersi? No, sono distanti da noi, non abbiamo parlato con loro, ma noi dobbiamo cercare chi forse è lì sotto e ha bisogno di noi». Per lui non è la prima volta, «e non sarà l’ultima – dice fiero il soccorritore – Molto conta l’esperienza in questi casi, io cerco di dare il meglio della mia. In questa fase, mentre si scava nel fango, quello che serve sono le forze fisiche. Il nostro obiettivo – ripete come un mantra – è salvare quanta più gente possibile». E non contano le ore al freddo, la stanchezza, conta molto di più quel senso di impotenza da combattere scavando senza fermarsi.
Mentre i sommozzatori dei vigili del fuoco baresi, fianco a fianco con i colleghi partenopei cercano nel fango e in mare, un’unità cinofila del Soccorso Alpino e Speleologico Puglia è partita ieri per Ischia, su un elicottero AW139 della Polizia di Stato, per collaborare alla ricerca delle persone ancora disperse. Il fronte pugliese per i soccorsi è in movimento, e promette di crescere ancora, come sempre fa la macchina della solidarietà in questi casi. «Adesso dobbiamo andare – si affretta Giovanni Avelluto – È tempo di ricominciare a scavare, abbiamo riposato anche troppo».