La violenza si compie tutte le volte in cui si esercita abuso di potere verso un soggetto più debole sia esso uomo, donna, bambino, anziano, disabile. Ormai da anni, il 25 novembre ricorre la giornata mondiale contro il femminicidio, delitto efferato e incommentabile.
Ma chi è l’uomo che compie questo tipo di violenza? Sicuramente un insicuro, malato, problematico; un tipo d’uomo, come dico sempre alle ragazze che incontro nelle scuole, dovrebbe essere allontanato alle prime avvisaglie e mai di giustificato nei suoi atteggiamenti patologici nei loro riguardi, facendoli passare per amore folle o gelosia.
L’amore è libertà care donne, l’amore vero e sano non prevarica. L’amore è un’altra cosa. Detto questo, il mio concetto su questo tema va oltre e quando parlo di violenza, non riesco a pensare solo a quella contro la donna, ma ne aborro ogni forma. Se è vero che il femminicidio è di una brutalità senza eguali, è pur vero che anche le violenze psicologiche lo sono, la strumentalizzazione degli esseri umani, i maltrattamenti tramite ricatti e pressioni di ogni tipo, le manipolazioni. Quanti uomini potrei citarvi ricattati da una ex moglie che strumentalizza il figlio per vendicarsi.
Questa violenza è forse meno brutale? Nell’apparenza forse, perché non scorre il sangue… Ma non nella sostanza. Quanti anziani vengano maltrattati nelle case di riposo, picchiati, ricattati e minacciati? Stessa cosa per i disabili e i malati di mente nelle strutture di accoglienza preposte a curarli e a migliorargli la qualità di vita… Quanti abusi vengono compiuti ogni giorno? Sarò fuori dal coro e me ne accollo tutte le responsabilità, ma per me, quando si parla di violenza non ci si può riferire al solo femminicidio, sarebbe limitativo del problema.
Da donna e madre di una ragazza, ovviamente dico no urlando a pieni polmoni a questa forma terribile di atto criminoso e invito gli uomini a ricordarsi che la donna è l’essere che li ha generati, devono proteggerla, amarla, rispettarla, ascoltarla, comprenderla e non picchiarla, maltrattarla e ucciderla. Però nello stesso momento mi riferisco anche alle donne e le invito a ricordare che loro sono nate anche grazie all’uomo e anch’esse devono amarlo, rispettarlo, comprenderlo e non usarlo. La violenza va combattuta su tutti i fronti, solo allora avremo vinto la guerra.
Giovanna Politi è scrittrice
Bentornato,
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