(Adnkronos) – Continuano gli appuntamenti con “In nome della legalità” l’evento ideato e promosso da Codere Italia, multinazionale di riferimento nel settore del gioco legale, che questa volta fa tappa a Parma presso la sala comunale del Complesso di San Paolo. “Premesso che ritengo che il fenomeno delle ludopatie sia un problema sociale per le nostre comunità, sul quale vi sia la necessità di adottare politiche adeguate a prevenirne le cause e gli effetti – commenta Michele Alinovi, Presidente del consiglio comunale di Parma – penso altresì che momenti di riflessione come questo siano positivi e necessari per affrontare il tema della legalità in relazione all’esercizio del gioco pubblico, per comprendere i contorni di un mondo poco conosciuto e soprattutto per conoscere le origini di fenomeni distorsivi che vanno dalla truffa all’infiltrazione mafiosa, per poi riuscire a mettere in campo azioni volte al rispetto della legalità anche all’interno di questo ambito”.
Nel 2021 sono arrivati nelle casse dell’Erario italiano 8,4 miliardi di euro dal settore dei giochi. Numeri* in crescita rispetto ai 7,2 miliardi di euro del 2020 (NB nel 2020 e nel 2021 le sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono state chiuse a causa della pandemia per quasi un anno). Sempre nel 2021, la spesa complessiva per i giochi è stata pari a 15,5 miliardi di euro: il 19,6% in più rispetto al 2020. Ha invece registrato un calo rispetto al 2019. Le vincite degli italiani lo scorso anno si sono attestate su 95,7 miliardi di euro. Un giro d’affari importante, per lo Stato e per la filiera, che serve anche a tenere alta l’attenzione sulla questione delle riforme.
“L’Italia ha adottato un sistema di gioco legale che grazie alla riserva statale, alle licenze di pubblica sicurezza e alle forme di concessione e autorizzazione viene di fatto preso a modello, dichiara Riccardo Pedrizzi, Senatore e Presidente Commissione Finanze e Tesoro (2001-2006). Un risultato importante che va condiviso con le istituzioni ma anche con le forze dell’ordine per l’importante ruolo che svolgono per il controllo e contrasto delle attività illecite. E’ però sempre più urgente una riforma complessiva del settore, che tenga conto degli ingenti investimenti da parte di imprenditori italiani e stranieri, delle esigenze degli operatori legali ma anche delle problematiche legate alle forme di gioco patologico”.
A livello territoriale, in Emilia Romagna la raccolta del gioco fisico è stata pari a 3.372,31 milioni di euro, la spesa a 908,40 mln €, le vincite a 2.463,91 mln €. “Sono circa 5.000 le segnalazioni di operazioni sospette nel primo semestre del 2022, con un trend in aumento nella seconda parte dell’anno, dichiara Ranieri Razzante, Presidente Aira – Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio e docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” all’Università di Bologna. Questi numeri degli operatori legali di gioco per la prevenzione del riciclaggio sono il doppio della percentuale dei liberi professionisti e le più alte nel gruppo dei segnalanti non finanziari. Se c’è qualcuno che ancora dubiti della buona fede e della compliance normativa del settore, può trovare le risposte anche in questi dati. Il livello di allerta si è innalzato e non è più tollerabile la pubblicità negativa ed il reputational risk troppo alto che viene ingiustamente assegnato ai concessionari “legalizzati” da provvedimenti statali e sorvegliati dalle Autorità di settore. Il gioco illegale non è gestito dai concessionari di Stato ma viene contrastato anche con le politiche di prevenzione e controllo da parte degli operatori onesti. Laddove questi ultimi si trovassero a subire restrizioni, tassazioni esorbitanti e provvedimenti pregiudiziali e pregiudizievoli, frutto di demagogiche campagne legate più a convenienze politiche ed associative che a convinzioni e dati rilevati, il loro livello di argine alla legalità si abbasserebbe notevolmente”.
Dalla rete di vendita censita nel 2021 dall’Adm in Emilia Romagna risultano: 19 sale Bingo, 2.311 punti vendita con giochi numerici a totalizzatore, 203 operatori di giochi a base ippica, 319 a base sportiva, 4.119 punti vendita con lotterie e 2.337 ricevitorie del lotto. La normativa regionale sulle distanze dai “luoghi sensibili” impedisce il posizionamento di “Sale Gioco” e “Sale Scommesse” nel 22,8% del territorio comunale che però rappresenta l’85,3% della popolazione residente ed il 75,1% di quella lavorativa. Per contro, la normativa urbanistica – che circoscrive gli insediamenti alle sole zone ZP3 e ZP4 – impedisce il posizionamento nel 75,6% del territorio comunale (al netto di quanto già impedito per distanza) che rappresenta il 13,6% della popolazione residente ed il 18,2% di quella lavorativa. Ne consegue che la quasi totalità della piccola porzione di territorio teoricamente consentito è in realtà costituito da zone “non fattibili”.
“Nonostante le grandi difficoltà riscontrate sul territorio a seguito dell’approvazione della legge regionale, che è bene ricordare prevede una serie di adempimenti che di fatto producono un effetto espulsivo dell’offerta di gioco legale – dice Marco Zega, direttore amministrativo e finanziario di Codere Italia – abbiamo dimostrato di voler mantenere intatto il livello occupazionale su Parma, decidendo di spostare la nostra Gamimg Hall al di fuori dell’area off limits del centro. Una scelta seria e responsabile da parte di un investitore internazionale che ha deciso di non lasciare a casa nessun dipendente – ne impieghiamo circa 50 – perchè siamo convinti che il contrasto del gioco illegale parta proprio dalla presenza del gioco legale. Resta il tema della necessità urgente di un riordino del settore che consenta agli operatori di sviluppare piani industriali sulla base di regole certe e durature”.