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«Sporco di sangue e corrotto»: gli ultras leccesi contro il mondiale

Uno striscione apparso ieri sulla ringhiera dello stadio “Via del Mare” per contestare il Mondiale di calcio del Qatar. Alle 17 il calcio d’inizio della ventiduesima edizione del prestigioso campionato, in campo i padroni di casa e l’Ecuador. Competizione chiacchieratissima perché sarebbe costata la vita di circa seimila e cinquecento lavoratori impegnati nel costruirne gli…

Uno striscione apparso ieri sulla ringhiera dello stadio “Via del Mare” per contestare il Mondiale di calcio del Qatar. Alle 17 il calcio d’inizio della ventiduesima edizione del prestigioso campionato, in campo i padroni di casa e l’Ecuador.

Competizione chiacchieratissima perché sarebbe costata la vita di circa seimila e cinquecento lavoratori impegnati nel costruirne gli stadi, nonché per le comparse che sarebbero state arruolate per interpretare la parte dei tifosi delle squadre partecipanti. Sullo striscione che gli ultras del Lecce hanno appeso alle spalle della curva Nord del “Via del Mare” si legge: «Qatar 2022. Sporco di sangue, corrotto e surreale. Vomitiamo su questo Mondiale».

I più accesi tifosi della squadra giallorossa hanno colto l’occasione per contestare ancora una volta il calcio moderno, sempre più affaristico e sempre meno pregno di passione e segno di identità. Un pugno nello stomaco per chi ama il gioco più bello del mondo (che qualche decennio fa, in Italia, era ancora più bello), un cazzotto che stride un po’ con il clima gioioso che si respira in casa del Lecce. La truppa di mister Baroni ha finora fatto bene.

Il bilancio del primo scorcio di campionato è soddisfacente. Ne parlerà domani mattina, in conferenza stampa allo stadio, il presidente dell’Unione sportiva Lecce, Saverio Sticchi Damiani, insieme al responsabile dell’area tecnica e al direttore sportivo del club salentino, rispettivamente Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera.

Quindici punti in classifica, otto in più della Cremonese, che è terz’ultima in classifica, e un rendimento in crescendo. Ma la macchina dirigenziale giallorossa pensa a rafforzare la squadra non si accontenta, sicché, mentre i ragazzi di Baroni, eccetto quelli impegnati in Nazionale, si godono due settimane di vacanza, Corvino e Trinchera trattano l’arruolamento di Edoardo Bove, centrocampista in forza alla Roma, la squadra della sua città.

Classe 2002, cresciuto nel settore giovanile del club capitolino, è nato come mezz’ala o trequartista, ma si presta anche al ruolo di centromediano. Dotato di buona visione del gioco, oltre che di calacità difensiva. Sembra l’elemento adatto a dettare quell’ultimo passaggio per il gol, pedina che è mancata al Lecce. In questo campionato il giovanotto dell’Urbe è stato impiegato in cinque partite, sempre come riserva. Poco spazio in previsione per lui visto che a gennaio l’olandese Gini Wijnaldum, archiviata la frattura alla tibia, sarà probabilmente di nuovo disponibile per mister Mourinho. A giugno scorso Bove ha debuttato in Nazionale under 21, squadra nella quale ha quindi collezionato cinque presenze. Il Lecce pare voglia ingaggiarlo in prestito, durante il mercato di gennaio. La Roma però sarebbe interessata a prelevare dal club salentino il talentuoso Morten Hjulmand. Che per il Lecce vale circaventi milioni di euro.

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