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Arpal, Cassano ricorre al Tar: «Gli atti? Illegittimi»

Gli avvocati dell’ex dg Arpal Massimo Cassano hanno depositato il ricorso al Tar contro il licenziamento dell’ex senatore stabilito per legge dal Consiglio regionale. Il ricorso è stato presentato contro Regione Puglia, Arpal, gli atti adottati dalla commissaria Pellegrini oltre che per censurare la legge regionale “anti-Cassano”, il tutto inviato per conoscenza alla Corte dei…

Gli avvocati dell’ex dg Arpal Massimo Cassano hanno depositato il ricorso al Tar contro il licenziamento dell’ex senatore stabilito per legge dal Consiglio regionale.

Il ricorso è stato presentato contro Regione Puglia, Arpal, gli atti adottati dalla commissaria Pellegrini oltre che per censurare la legge regionale “anti-Cassano”, il tutto inviato per conoscenza alla Corte dei Conti.

La legge è illegittima, scrivono gli avvocato Fabrizio Lofoco e Alessandro Muciaccia, che chiedono ai giudici di sollevare la questione di legittimità costituzionale per contrasto della legge con gli articoli 4, 23, 24, 35, 97 e 98 della Costituzione. Nel mirino anche gli atti adottati, in particolare due verbali, a firma di Silvia Pellegrini, indicata come commissaria di Arpal.

Nel verbale manca la formalizzazione per iscritto (non ancora avvenuta) del licenziamento di Cassano, come pure del passaggio di consegne reso come per legge in favore di altro soggetto, in modo da non compromettere l’attività dell’Agenzia Regionale. Il riferimento è a buon andamento e continuità dell’amministrazione che non verrebbero rispettati nel commissariamento.

L’agenzia, lamentano i legali, è «ingessata» e non può esplicare le sue funzioni anche perché la norma ha impallinato solo il dg, lasciando al loro posto dirigenti e revisore dei conti. Di qui per gli avvocati derivano danni gravi e irreparabili, e sottolineano che «le cosiddette leggi-provvedimento sono state più volte dichiarate illegittime perché violano i principi costituzionali di buon andamento e imparzialità, ex articolo 97 della Costituzione».

Peraltro, la decadenza automatica «supera il contratto (in scadenza a dicembre 2023) in cui le ipotesi di scioglimento del rapporto di lavoro sono ben specificate e non vi è un’ipotesi di automatismo che sia indipendente dalla valutazione del lavoratore». Nella richiesta di risarcimento danni sono inseriti anche i consiglieri regionali che hanno approvato la legge ad personam.

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