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Malati psichiatrici senza medico sul Gargano: «Famiglie abbandonate»

È una pazzia che non può essere curata, almeno sul Gargano. Non si fa riferimento solo al disagio psichico, ma a quello molto più patologico della burocrazia che ha messo la camicia di forza alla medicina territoriale, mai veramente decollata sul promontorio garganico. «Non è solo questione di mancanza di medici, ma di una programmazione…

È una pazzia che non può essere curata, almeno sul Gargano. Non si fa riferimento solo al disagio psichico, ma a quello molto più patologico della burocrazia che ha messo la camicia di forza alla medicina territoriale, mai veramente decollata sul promontorio garganico. «Non è solo questione di mancanza di medici, ma di una programmazione che viaggia sui binari degli annunci e degli spot, per mobilitarsi solo per arginare l’emergenza», lo sostiene Michele Merla, sindaco di San Marco in Lamis, che nei giorni scorsi ha “fatto il pazzo” sulla questione del servizio psichiatrico dell’Ambito territoriale: quattro comuni (San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico e Rignano Garganico), quasi 60 mila abitanti ma neanche uno psichiatra per quasi 100 pazienti, mentre nella sola città di Foggia ce ne sarebbero ben 12, alcuni dei quali avrebbero manifestato anche l’intenzione di spostarsi sul Gargano, senza ricevere “adeguato riscontro” da parte delle autorità sanitarie locali. Questo il commissario straordinario dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri, assicura che si styanno cercando le soluzioni più opportune per dare risposte alle esigenze del distretto sanitario 52.

Intanto «Le famiglie dei pazienti sono abbandonate a se stesse e fanno da sole nella somministrazione delle terapie con inevitabili ricadute negative sulla salute dei loro familiari in cura», afferma ancora Merla. «Avevo rappresentato circa un anno fa all’allora direttore generale dell’Asl la grave situazione che sì sarebbe venuta a creare. Prima dell’estate la stessa cosa l’avevo descritta al commissario straordinario Nigri per l’imminente cessazione di rapporto di lavoro dell’ultimo medico in servizio. La situazione è al tracollo il personale infermieristico, gli assistenti sociali , gli educatori e tutto il personale di supporto sono costretti loro malgrado a lavorare con pazienti con disagi gravissimi», afferma Giuiseppe Mangiacotti, dirigente Territoriale della Cisl-Fp e vicepresidente della Provincia di Foggia che si accoda all’invito del primo cittadino sammarchese e chiede «urgentemente un tavolo tecnico con la partecipazione dei sindaci dei comuni interessati e dei responsabili del dipartimento di salute mentale».

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