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La città di Matera ha commemorato i caduti di Nassirya

Ieri mattina la città di Matera ha commemorato i caduti di Nassirya in occasione della “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace”.  La ricorrenza è stata istituita con la legge 162 del 12/11/2009 e segna anche l’anniversario dell’attentato di Nassiriya, avvenuto il 12 novembre 2003, in cui persero la…

Ieri mattina la città di Matera ha commemorato i caduti di Nassirya in occasione della “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace”.  La ricorrenza è stata istituita con la legge 162 del 12/11/2009 e segna anche l’anniversario dell’attentato di Nassiriya, avvenuto il 12 novembre 2003, in cui persero la vita 19 italiani (12 Carabinieri, 5 Militari dell’Esercito e 2 Civili) e dell’eccidio di Kindu, avvenuto tra l’11 e il 12 novembre 1961 in cui furono trucidati 13 militari dell’Aeronautica Italiana.

L’amministrazione comunale ha accolto l’istanza del coordinamento tra le associazioni Combattentistiche e d’Arma di Matera e ha partecipato alla cerimonia presso l’omonima via intitolata, all’altezza del civico 4 nel quartiere di Giada.

Gli organizzatori hanno dichiarato che la commemorazione è stata promossa per testimoniare la riconoscenza di tutti i cittadini di Matera nei confronti di coloro che hanno sacrificato la loro vita per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, la democrazia, la pace, la sicurezza e la libertà dei popoli e per fronteggiare il terrorismo in ogni sua forma, ispirandosi ai dettami della nostra Costituzione.

Presente anche l’assessora alla Cultura, Tiziana D’Oppido, la quale ha commentato: «Matera ha una grande strada intitolata ai nostri Caduti di Nassiriya ed è qui che li abbiamo ricordati. Potevano essere i nostri fratelli, padri, figli, amici. Erano uomini – ha continuato – con un grande senso del dovere, del ruolo che rivestivano e della divisa che indossavano, uccisi durante una missione di pacificazione e di controllo della sicurezza territoriale in Iraq. Deporre una corona d’alloro e rendere gli onori è un gesto piccolo ma concreto della nostra gratitudine e del nostro impegno a farci portatori e difensori degli alti e irrinunciabili valori di cui loro sono stati luminosi esempi», ha concluso.

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