A Bari e dintorni, il tasso di disoccupazione nella fascia d’età che va dai 15 ai 24 anni è del 33,9%. Una situazione che si riflette drammaticamente sulle future generazioni, con un picco del 25% di quanti scelgono di non lavorare, di non cercare un’occupazione e non di non studiare, i cosiddetti “Neet”.
Una crisi del mondo del lavoro giovanile che è stata fotografata, alla voce “Sicurezza sociale”, dal dossier sulla Qualità della vita redatto da ItaliaOggi e l’università di Roma “La Sapienza”. Su scala nazionale, la città metropolitana guadagna però oltre 10 posizioni, passando dalla 98esima alla 84esima. Sono diverse le voci analizzate dal dossier, infatti, in cui i risultati, per la città metropolitana non sono negativi. Un esempio è costituito dal tasso di suicidi ogni 100mila abitanti. Sono poco più di quattro persone ogni 100mila quelle che si sono tolte la vita nel capoluogo. Un dato che rimane allarmante ma che fa riflettere rispetto alla tendenza osservata al Nord: le provincie del Settentrione sono quelle che fanno registrare il più alto tasso di suicidi.
A preoccupare è però, il numero ancora troppo elevato delle vittime di incidenti stradali. In questa voce, l’ex provincia fa registrare la performance peggiore. Si piazza al 97esimo posto su 107, nella graduatoria nazionale organizzata “in negativo”, con un numero di vittime stradali (morti e feriti) pari a 165 ogni 100 incidenti. Un numero record. A preoccupare di più è sicuramente, però, il dato relativo all’occupazione giovanile. A Bari e dintorni, il tasso di disoccupazione per i giovani tra i 15 e i 24 anni è del 33,9%, posizionando si al 78esimo posto. Una percentuale che è cresciuta rispetto allo scorso anno, quando il territorio dell’ex provincia si era “fermata” alla 69esima posizione. Quest’anno, poi, il dossier prende in esame anche il “problema” Neet: il 25,5% rientra in questa categoria.