(Adnkronos) – I gioielli del Museo del Calcio di Coverciano in esposizione fino a domani al Salone d’Onore del Coni. E’ stata inaugurata oggi a Roma la mostra ‘La storia siamo noi’. Un percorso lungo oltre un secolo, cominciato nel lontano 1910 e arricchito da quattro titoli mondiali, due europei e un oro olimpico: è la storia della Nazionale italiana di calcio, che il 6 gennaio 1911 vestì per la prima voglia la maglia azzurra, in omaggio a Casa Savoia. Un colore che, da quel momento, sarebbe diventato il segno distintivo delle rappresentative del nostro Paese nelle competizioni internazionali, in qualsiasi sport. Decine di cimeli sono esposti per ripercorrere le gesta degli Azzurri e delle Azzurre, attraverso trofei e maglie, ‘attrezzi’ del mestiere come palloni e scarpini, e fotografie che hanno segnato l’immaginario di milioni di tifosi. Un’occasione densa di significati e ricca di emozioni, in cui è stato presentato il nuovo logo della Fondazione Museo del Calcio ideato da Independent Ideas, l’agenzia creativa di Publicis Groupe che aveva già realizzato l’attuale logo istituzionale della Federazione.
“L’azzurro -ha commentato il presidente federale Gabriele Gravina- è il colore identitario dello sport italiano, il colore che ha contraddistinto la storia di questo Paese e l’ha unito sempre di più, anche nei momenti più difficili. In questa mostra troviamo esposto il mondo che amiamo, un binomio tra sport e cultura. Riconosciamo un grande valore alla memoria, su cui vogliamo far costruire l’albero dei nostri valori. Il mio ringraziamento va al presidente Malagò, per aver aperto la casa dello sport italiano per questa mostra, e mi piace ricordare Fino Fini, la persona che ha avuto la splendida intuizione di creare il Museo del Calcio, che diffonde la cultura di questo sport e che sotto la presidenza di Matteo Marani ha registrato un’importante intensificazione in termini di propositività e visibilità. Nella complessiva ridefinizione dell’immagine federale – ha concluso Gravina – iniziata con il debutto del nuovo logo istituzionale della Figc ad ottobre del 2021 e che terminerà con il lancio del nuovo scudetto sulla maglia nel prossimo mese di gennaio, abbiamo ridefinito l’identity anche del Museo in maniera coerente con quello che vogliamo rappresentare: siamo una realtà articolata che promuove, gestisce ed esalta prima di tutto i valori sottesi al gioco del calcio, di cui la competizione sportiva è una parte fondamentale, ma non l’unica”.
“Questa è una giornata di festa, in un’atmosfera di allegria contagiosa. Siamo onorati dell’opportunità di ospitare questa mostra nella casa dello sport italiano, potendo far vedere quanto di meglio ha fatto il calcio italiano”, ha aggiunto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante l’inaugurazione della mostra, a cui è intervenuto anche l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato. “Ringrazio il presidente Malagò, che oggi è ambasciatore di Roma nel mondo a differenza, forse, del passato… Insieme stiamo portando avanti un grande lavoro e tanti progetti, inclusa la partecipazione della città al dossier di Euro 2032”, ha spiegato l’assessore capitolino,
“Il nuovo logo del Museo del Calcio di Coverciano -ha poi evidenziato il presidente dell’omonima Fondazione, Matteo Marani- segna un’ulteriore tappa nel processo di sviluppo del Museo, sia per quanto riguarda la struttura interna, sia per la sua presenza crescente nel Paese, che continuerà nel 2023. Il Museo è oggi un punto di riferimento per la cultura e la divulgazione del calcio, con attenzione all’educazione, al sociale e alla comunità costituita da tifosi e appassionati”.
L’ingresso alla mostra -al Salone d’onore del Coni, in Piazza Lauro de Bosis 15, a Roma- è libero ed è consentito fino alle ore 19 di oggi e dalle 9 alle 19 di domani. Tra i cimeli presenti da poter ammirare, la maglia con cui Silvio Piola esordì in Nazionale nel 1935 o quella indossata da Paolo Rossi in occasione del ‘Mundial’ del 1982. E poi ancora, la divisa con cui Giacinto Facchetti alzò la Coppa dell’Europeo nel 1968 o la polo vestita dal Ct Marcello Lippi nel trionfo iridato del 2006, solo per fare alcuni esempi. Potranno essere ammirate le maglie di due campionesse azzurre, come Rita Guarino e Sara Gama, che hanno segnato la storia del movimento calcistico femminile, e le divise da arbitri di Concetto Lo Bello e Pierluigi Collina, due direttori di gara diventati vere e proprie icone di questo sport.