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Indice povertà a settembre in lieve aumento, pesa inflazione

(Adnkronos) - Il Misery Index stilato da Confcommercio a settembre 2022 si è attestato su un valore stimato di 17,3, in aumento di cinque decimi di punto sul mese precedente. L’incremento è attribuibile ad una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, che a settembre hanno registrato una…

(Adnkronos) – Il Misery Index stilato da Confcommercio a settembre 2022 si è attestato su un valore stimato di 17,3, in aumento di cinque decimi di punto sul mese precedente. L’incremento è attribuibile ad una ripresa dell’inflazione per i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto, che a settembre hanno registrato una variazione, su base annua, dell’8,4% a fronte del 7,7% di agosto, spiega l’Ufficio studi.  

A settembre 2022 il mercato del lavoro ha mostrato contenuti segnali di miglioramento. Il numero di occupati è tornato a crescere (+46mila unità su agosto) dopo le riduzioni del bimestre precedente. Il numero di persone in cerca di lavoro ha registrato una variazione minima (+8mila unità in termini congiunturali). Queste dinamiche hanno comportato una stabilità del tasso di disoccupazione ufficiale (7,9%). A questa evoluzione si è associata, una riduzione degli inattivi (-86mila unità su agosto). Nello stesso mese le ore autorizzate di CIG sono state oltre 31,1 milioni, a cui si sommano circa 4,5 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà.  

A settembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale dell’8,4%, in aumento rispetto al 7,7% del mese precedente. Su questo andamento ha pesato l’accelerazione degli alimentari. Le prime stime di ottobre indicano per i prezzi di questi beni e servizi dinamiche ancora intense. Va considerato che nel calcolo dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza non rientrano le spese per l’energia ed il gas, incluse tra quelle a media frequenza.  

Il permanere di un’inflazione elevata, soprattutto per quei beni e servizi acquistati con maggior frequenza dalle famiglie il cui consumo è in molti casi scarsamente comprimibile, e i timori di un peggioramento del quadro economico nei prossimi mesi, consolidano le attese di un ampliamento dell’area del disagio sociale tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. 

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