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Era evaso dai domiciliari: 42enne beccato in centro a Foggia

Un altro affiliato ai clan malavitosi foggiani è finito in manette venerdì sera in una operazione congiunta eseguita in collaborazione dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia. Si tratta del 42enne foggiano Fabio Tizzano, ritenuto appartenente alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza della “società”, la mafia foggiana. L’uomo era ristretto…

Un altro affiliato ai clan malavitosi foggiani è finito in manette venerdì sera in una operazione congiunta eseguita in collaborazione dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Foggia.

Si tratta del 42enne foggiano Fabio Tizzano, ritenuto appartenente alla batteria Moretti-Pellegrino-Lanza della “società”, la mafia foggiana. L’uomo era ristretto agli arresti domiciliari a Chieti per un precedente arresto legato a vicende di traffico di stupefacenti ma anche perché coinvolto nel blitz antimafia “Decimazione” del novembre 2018, durante il quale erano stati arrestati una trentina tra affiliati e boss della “società”. Il primo grado del conseguente processo era finito nel maggio scorso e Tizzano era stato condannato a 21 anni di carcere. Era, per questo, confinato nell’abitazione di Chieti dalla quale, però, risultava assente. Le ricerche delle forze dell’ordine sono state coronate da successo, appunto, venerdì, quando è stato ritrovato in pieno centro a Foggia e fermato con l’accusa di evasione. Toccherà ora al Gip decidere se confermare l’arresto ed eventualmente aggravare la misura cautelare dei domiciliari.

Non era la prima evasione di Tizzano: già due mesi fa il 42enne era scomparso per qualche giorno. I carabinieri lo avevano riacciuffato facendo irruzione, il 13 settembre, in un appartamento di via Lucera a Foggia, dove l’uomo si era nascosto per tutto il tempo. Nel processo “Decima Azione”, Fabio Tizzano era accusato del tentato omicidio del pregiudicato Mimmo Falco, che era stato organizzato come reazione al tentato omicidio del capoclan Vito Bruno Lanza. Secondo gli inquirenti, Tizzano avrebbe organizzato e messo in atto con almeno un complice non identificato l’agguato del 21 novembre 2015, nel quale Falco era stato raggiunto alla schiena più volte da colpi di pistola salvandosi per miracolo ma restando per sempre paralizzato alle gambe.

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