Arrivano i primi contributi per l’impianto in zona infetta da Xylella di 78 specie ammesse, per iniziare a programmare la diversificazione colturale in Salento.
Lo annuncia Coldiretti Puglia, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del ministero delle Politiche che prevede in Puglia l’impiego di 25 milioni di euro per la riconversione verso altre colture.
È possibile l’impianto di 78 specie ammesse per la riconversione produttiva, tra cui «le piante che si sono dimostrate resistenti o immuni all’organismo nocivo nelle zone infette in cui si opera l’eradicazione, e ciò riguarda agrumi, il pesco, l’albicocco, il susino, il mandorlo», spiega Coldiretti Puglia.
«In uno scenario lunare fatto di migliaia di ulivi secchi ancora da eradicare – insiste Coldiretti Puglia – la diversificazione colturale è possibile e opportuna, per non condannare le province di Lecce, Brindisi e Taranto a una monocoltura, con il rischio che un organismo alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come già avvenuto con la Xylella che ha compromesso il 40% del patrimonio olivicolo della regione Puglia».
Proseguono intanto gli studi in Puglia, dove sono già oltre 30.000 i semenzali osservati, numerosi semenzali già a frutto che hanno superato la fase giovanile, di cui 190 asintomatici.