Vola la Basilicata oltreoceano, con la sua tradizione gastronomica e i suoi prodotti d’eccellenza, e lo fa attraverso le mani e la professionalità dello chef materano Nicola Stella, in Brasile per rappresentare la regione nella “Settimana della cucina regionale italiana” che il Consolato generale d’Italia a San Paolo organizza ogni anno e che è giunta alla sua decima edizione.
Venti chef italiani abbinati ad altrettanti ristoranti brasiliani rinomati, per far conoscere la cucina italiana in tutte le sue declinazioni più tipiche. Una bella sfida, come l’ha definita lo chef Stella: «È per me un’esperienza molto impegnativa. Far capire il senso delle nostra cucina con i pochi ingredienti che possiamo portare e quelli che ci sono a San Paolo non è semplice – ha dichiarato -. D’altro canto, le sfide sono belle anche per questo».
Tanta la curiosità intorno alla manifestazione cominciata il 24 ottobre e che termina oggi, con un grande apprezzamento che negli anni continua a crescere, che si è riversata anche sulla cucina lucana: «C’è interesse attorno alla nostra regione perché ci sono tanti emigranti lucani di prima e seconda generazione che vogliono riavere un contatto con qualcosa che conoscono solo per sentito dire – ha aggiunto Stella -. Per il resto la cucina italiana fatta da italiani è un volano per incuriosire i paulisti».
L’arte culinaria di Nicola Stella è sicuramente una carta vincente per esprimere al meglio i pregi della cucina della Basilicata, creativa e innovativa com’è con le radici che affondano nella tradizione con personalità ed innovazione per inventare piatti sempre nuovi, provare abbinamenti insoliti, riscoprire ricette e ingredienti del passato reinterpretandoli in chiave moderna. Rientrato ormai da diversi anni a Matera e con diverse esperienze in Italia e all’estero, Stella fornisce consulenze a chef e ristoratori che investono nella cucina italiana di qualità e ha avuto l’occasione di far assaggiare i suoi piatti anche a Papa Giovanni Paolo II, all’emiro erede al trono dell’Arabia Saudita, personaggi dello spettacolo e dello sport, tra gli altri.
L’esperienza di questi giorni in Brasile per Stella è un modo affascinante ed efficace per “spiegare” una terra come la Basilicata: «Illustrare come viene fatto un ingrediente o che cosa è, ad esempio, il peperone crusco, mi permette di spiegare le caratteristiche e le peculiarità del nostro territorio e della nostre tradizioni», sottolinea, e aggiunge: «Il format della manifestazione ci impegna a cucinare per una settimana il nostro menù in un ristorante italiano a San Paolo. Questo invoglia gli appassionati a provare anche menù di regioni storicamente meno conosciute, come la nostra». Ma come si spiega (e si mangia) la Basilicata al di là dell’Atlantico? Per lo chef «la risposta è facile: peperoni cruschi, pistacchio di Stigliano, caciocavallo podolico, olio extravergine, vini della collina materana e del Vulture, decotto di fichi. Purtroppo, a causa della grande distanza, non ho potuto portare il pane di Matera».