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Parla Gemmato: «Ecco come cambia la sanità nel Paese»

Il green pass non tornerà, mentre su vaccini ed eventuali lockdown il governo Meloni adotterà «un approccio scientifico diverso da quello ideologico che si è dimostrato inadeguato se non addirittura controproducente». Ad annunciarlo è Marcello Gemmato, farmacista originario di Terlizzi, deputato di Fratelli d’Italia e da ieri sottosegretario alla Salute. Onorevole, come ha accolto la…

Il green pass non tornerà, mentre su vaccini ed eventuali lockdown il governo Meloni adotterà «un approccio scientifico diverso da quello ideologico che si è dimostrato inadeguato se non addirittura controproducente». Ad annunciarlo è Marcello Gemmato, farmacista originario di Terlizzi, deputato di Fratelli d’Italia e da ieri sottosegretario alla Salute.

Onorevole, come ha accolto la nomina?

«Con entusiasmo. La sanità è un tema dirimente: il Covid ha evidenziato la mancanza di un’adeguata assistenza territoriale, oltre la necessità di abbattere le liste d’attesa. Lavorerò anche e soprattutto in questa direzione».

Lei diventa sottosegretario mentre la “sua” Puglia resta l’unica regione ad alto rischio Covid: che ne pensa?

«In Puglia la gestione della pandemia ha visto la sanità territoriale completamente assente. Le Usca sono state attivate tardivamente e il personale in campo si è dimostrato troppo esiguo. Risultato: se il Covid non avesse colpito soprattutto Lombardia e Veneto ma la Puglia, avremmo assistito a un’ecatombe».

Il governo Meloni affronta il tema stoppando l’obbligo vaccinale per i medici, ma confermando quello delle mascherine in Rsa e ospedali: sicuri che sia la strada giusta?

«Partiamo dai vaccini. A circa 3mila medici sono state somministrate la prima e la seconda dose, dopodiché hanno contratto il virus che ha impedito loro di sottoporsi alla terza inoculazione e, quindi, di andare a lavorare. Noi abbiamo semplicemente anticipato il termine della sospensione dei medici non vaccinati dal 31 dicembre al 31 ottobre per recuperare forza lavoro. Quanto alle mascherine, non ha senso imporle in una fase in cui l’occupazione delle terapie intensive non supera il 2%, ma è buona norma indossarle nei reparti di ospedale o nelle strutture in cui si trovano anziani e fragili».

E se dovesse verificarsi una nuova ondata?

«L’approccio ideologico seguito dagli ultimi governi ha avuto come risultato la morte di oltre 170mila persone e la compressione delle libertà: un fallimento totale. Il governo Meloni seguirà un approccio scientifico: in caso di peggioramento saranno adottate le misure necessarie».

Quindi green pass e lockdown non sono esclusi?

«Il green pass non tornerà: non è una misura sanitaria, ma solo un mezzo per indurre le persone a vaccinarsi. E ha fatto anche danni, visto che il vaccino non copre totalmente dal Covid e non elimina nemmeno la possibilità di contagiare altre persone. I lockdown, invece, sono misure sanitarie, ma si tratta pur sempre dell’extrema ratio: di sicuro non assisteremo a chiusure per motivi ideologici, in assenza del virus, come avvenuto in passato. Ripeto, il governo agirà scientificamente: non a caso è stato nominato ministro un medico e rettore universitario, mentre il suo predecessore era un laureato in Scienze politiche».

Il Pnrr è una chance anche per la sanità: in questo senso, che cosa farà per la “sua” Puglia?

«Vigilerò sulla qualità della spesa. Non condivido totalmente il piano proposto dalla Regione e poi approvato, ma mi impegnerò per il rafforzamento della sanità locale. E il ministro Raffaele Fitto è un’ulteriore garanzia del fatto che il Pnrr sarà utilizzato nel modo giusto anche in Puglia».

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