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Lecce, bimbo attende da un mese il via libera per assumere un farmaco. Casili: «Inconcepibile»

Un bimbo della provincia di Lecce attende il via libera dell'Asl per la somministrazione di un farmaco, l'idrocortisone, che gli eviterebbe un intervento chirurgico e il rischio di una emiparesi. I suoi genitori aspettano e intanto il piccolo è in cura al Meyer di Firenze. A raccontare la sua storia è il vicepresidente del Consiglio…

Un bimbo della provincia di Lecce attende il via libera dell’Asl per la somministrazione di un farmaco, l’idrocortisone, che gli eviterebbe un intervento chirurgico e il rischio di una emiparesi. I suoi genitori aspettano e intanto il piccolo è in cura al Meyer di Firenze.

A raccontare la sua storia è il vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Cristian Casili: «Il diritto alla salute – dice l’esponente del Movimento 5 stelle – deve essere garantito e storie come questa non devono passare sotto silenzio. Il piccolo, che vive nella nostra provincia, attualmente è in cura nel reparto di Neuroscienze del Meyer di Firenze, in attesa che la Asl di Lecce autorizzi la somministrazione dell’idrocortisone che gli è stato prescritto e che aspetta da oltre un mese. Un tentativo farmacologico di evitare l’operazione di ‘emisferectomia’ che gli provocherebbe una emiparesi. Una speranza che Giulio e suo padre Giancarlo, che ho incontrato nei giorni scorsi, non devono perdere».

La Asl salentina dovrebbe autorizzare l’uso del farmaco off label, cioè fuori dai casi previsti dall’Aifa, quindi in sostanza si tratterebbe di una sperimentazione.

«Dopo aver parlato con lui – prosegue Casili – ho scritto al commissario Stefano Rossi chiedendo un intervento immediato. Auspico una risposta immediata da parte della Asl: se ci sono delle criticità possiamo lavorare in sinergia per risolverle, ma il bimbo e la sua famiglia non devono sentirsi abbandonati dalle istituzioni».

Il papà del piccolo ha fatto la richiesta alla Asl il 20 settembre, ma ad oggi non ha avuto ancora notizie. Il piccolo, con notevoli sforzi economici, viene sottoposto a 12 sedute settimanali di riabilitazione delle quali, dopo diverse rimostranze, il padre è riuscito ad ottenerne 5 in convenzione. «Questo è inconcepibile», conclude Casili.

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