Negli ultimi trent’anni, la temperatura media in Puglia e a Bari è aumentata di un grado. Un incremento che è stato lento ma costante e che fa preoccupare gli esperti. In città, il picco del caldo anomalo che sta attanagliando tutto il Sud dovrebbe essere raggiunto martedì, quando le colonnine di mercurio raggiungeranno i 27 gradi: ben tre gradi in più rispetto all’anno scorso.
L’allarme è stato lanciato ieri durante il convegno sul clima organizzato nel teatro Margherita dal World Press Photo Talks. «Il riscaldamento è al massimo ed è evidente che non stiamo facendo abbastanza per controllarlo» ha affermato Federico Grazzini, metereologo presso Arpae-Simc. L’esperto di clima è stato chiaro: le temperature, in tutta la città, sono cambiate. Le colonnine sembrano impazzite, ma le anomalie, che diventano sempre più normalità, rientrano in una situazione più generale che si chiama “crisi climatica”. «La Puglia e Bari, come tutta l’Italia – ha commentato Grazzini – sta presentando un aumento che è più alto della media. In totale, la temperatura è cresciuta di oltre un grado, negli ultimi trent’anni, rispetto al periodo 1961-1990». Sono numerose le conseguenze della crisi climatica, alcune immediate, altre che cominceranno a manifestarsi più in là. Tra le conseguenze indirette della trasformazione meteorologica c’è anche il dimezzamento delle coltivazioni agricole. È di ieri l’allarme, lanciato da Coldiretti, sul calo del 15% della raccolta di zucche in tutta la regione. «Con quasi nove eventi estremi al giorno – si legge nel comunicato di Coldiretti – fra nubifragi e ondate di calore, grandinate e siccità, il clima ha tagliato in media del 15% la raccolta delle zucche made in Puglia». E gli effetti del caldo anomalo cominciano a farsi sentire ovunque. In questi giorni, la città si trova al centro dell’ormai noto a tutti anticiclone africano. “Scipione” sta facendo registrare temperature anomale da ormai due settimane, e il peggio deve ancora arrivare. Martedì, come previsto dalle rilevazioni meteorologiche di Meteo.it, il termometro dovrebbe toccare i 27 gradi.
Una situazione di emergenza che necessita urgentemente di soluzioni. «In Italia, il piano nazionale per l’energia e il clima è vecchio – ha detto Annalisa Corrado, ingegnera e attivista per il clima – Il piano, infatti, si propone obiettivi che sono già stati superati e, per ora, non abbiamo un piano». Nel Teatro Margherita si è levata, quindi, all’unisono, la richiesta alle istituzioni per risolvere il problema. «Dobbiamo rendere le città più impermeabili: verde urbano, infrastrutture diverse. Possiamo farlo, dobbiamo farlo, ma abbiamo perso troppo tempo e non ne rimane ancora altro», ha concluso Corrado. Un problema che l’amministrazione ha recepito. È di due giorni fa, per esempio, l’approvazione del progetto per il parco urbano. L’area verde che dovrebbe essere realizzata nella Stazione centrale, doterà il capoluogo di alberi capaci di diminuire le emissioni di anidride carbonica. Nella stessa direzione va anche lo studio di fattibilità, anch’esso recentemente approvato dalla giunta Decaro, per la realizzazione del bosco verticale. Ma la strada è ancora lunga e, come ha voluto sottolineare Corrado: «Il tempo è poco».
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Di Filippo Strozzi16 Novembre 2024