Dopo l’incremento di episodi di vandalismo a danno degli arredi e dei frequentatori dei giardini sul mare, il primo cittadino di Trani, Amedeo Bottaro, corre ai ripari.
«Su mia espressa richiesta, la società che effettua il servizio di vigilanza degli uffici e delle strutture di competenza comunale, si occuperà della vigilanza anche all’interno della villa comunale durante gli orari di chiusura, a tutela della stessa» ha scritto Bottaro sulla sua pagina Facebook.
L’azienda che ha recentemente vinto la gara triennale per la vigilanza dei siti comunali è la Mondialpol, che subentra alla precedente concessionaria Cosmopol. La chiusura della villa comunale a Trani è ad oggi fissata alle ore 22, dopo il suono della sirena che avverte dell’imminente chiusura e del passaggio del vigilante a bordo di un motociclo elettrico per “recuperare” gli ultimi visitatori. A partire dalle 22 quindi vi sarà, in maniera simile a quanto accade negli edifici pubblici, una ronda da parte del vigilante della Mondialpol.
Si presume che la banda di vandali che nelle ultime settimane ha agito in più occasioni nella villa comunale, stazioni dopo la chiusura per qualche ora, sino a mezzanotte circa. Tra i danni registrati in queste ultime settimane, ricordiamo il lancio di pietre dalle mura del Boschetto sulle auto in corsa sul lungomare sottostante, il materiale lapideo del parapetto scaraventato sugli scogli, schiaffi ad anziani seduti sulle panchine e i libri strappati e incendiati tra i viali principali della villa.
«I controlli non risolveranno il problema, lo limiteranno», dice Claudio Biancolillo, consigliere comunale. Biancolillo, con la sua esperienza professionale nelle forze dell’ordine, e segretario regionale del sindacato Ugl-Les Polizia di stato, era intervenuto qualche giorno fa contro le voci di chi chiedeva più repressione e ponendo attenzione all’assenza di occasioni di svago per i ragazzi. «Dobbiamo stare attenti a classificare gli eventi: quello che accade in villa è vandalismo, non frutto di azioni di baby gang che sono invece gruppi funzionali alla criminalità. Quello che vediamo in villa è un disagio espresso male, dobbiamo chiederci come poter aiutare questi ragazzi, non come reprimere il fenomeno».
Assenza di attività extra scolastiche, di programmazioni delle attività parrocchiali e di luoghi di aggregazione per minori al centro del problema, secondo Biancolillo. «Mi risulta che il gruppo che agisca in villa sia formato da ragazzi under 16, perché non è stato chiesto l’aiuto di qualche associazione per incontrare questo gruppo, capire le situazioni familiari e scolastiche e intervenire a supporto? Probabilmente servono più attività sportive e meno controlli per risolvere il problema» conclude Biancolillo.