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Blitz antimafia contro clan Catanese: droga, pizzo e voto di scambio

CATANIA (ITALPRESS) – I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale etneo, nelle province di Catania, Cagliari e Rimini. Più di 30 gli indagati, accusati di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione illegale di armi e munizioni” e…

CATANIA (ITALPRESS) – I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale etneo, nelle province di Catania, Cagliari e Rimini. Più di 30 gli indagati, accusati di “associazione di tipo mafioso”, “estorsione”, “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione illegale di armi e munizioni” e “concorso in violazione di domicilio aggravata da violenza sulle cose a mezzo di incendio”, reati aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, hanno consentito di individuare i componenti del gruppo mafioso operante nella zona di Randazzo ed inquadrato nel clan Laudani.
Dall’attività investigativa sono emerse anche ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso con riferimento alle elezioni comunali del 2018.
L’operazione ha permesso di disarticolare il gruppo dei Sangani, operante nel randazzese quale articolazione territoriale del clan Laudani, detti “mussi i ficurinia”.
Oltre ad un fiorente traffico di cocaina, hashish e marjuana, l’indagine ha consentito di documentare come gli indagati abbiano, nel corso degli anni, esercitato un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona, i cui titolari venivano intimiditi con minacce e danneggiamenti per sottostare al pagamento del pizzo. Nel corso delle indagini, a testimonianza della pericolosità dell’associazione è stato rinvenuto, sotterrato in una località di campagna, un vero e proprio arsenale costituito da pistole, fucili e numerose munizioni.
Inoltre, con riferimento alle elezioni amministrative di Randazzo dell’anno 2018, sono emerse interferenze degli appartenenti al sodalizio mafioso sull’Amministrazione Comunale e, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, di quel Comune.
(ITALPRESS).

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